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giovedì 22 marzo 2012

Tut

L'altra sera m'ero messo in testa di fare una cena in stile persiano e siccome m'era rimasto poco tempo per prepare il dolce, affaccendato com'ero tra imitiazioni di lavash e barberi, sono andato a rispolverare la ricetta dei buonissimi tut dal sito di Sanam.

Toot, tout, tut, dulces típicos del día Noruz en Persa

Come dice Sanam, i tut sono dolcetti tipici del capodanno persiano e guarda caso, il giorno cadeva proprio il 20 di Marzo. Neanche a farlo apposta!
Il nome tut in farsi significa mora di gelso, quelle bianche in particolare e la forma di questi dolcetti ricorda proprio questi frutti "dimenticati", così comuni un tempo nelle nostre campagne, quando si allevavano i bachi da seta.
Se amate i dolcetti a base di pasta di mandorle nello stile mediorientale, non potete perdervi i tut, con il loro profumo di acqua di rose, bastano pochi minuti per preparare una vera squisitezza. Più tardi mi sono accorto che anche Azita, aveva la sua ricetta con l'aggiunta di cardamomo macinato e già m'è venuta un'insopprimibile desiderio di provare anche questa versione...

Ingredienti:
1 tazza di mandorle pelate non tostate
1 tazza di zucchero a velo non vanigliato
2 cucchiai da cucina di acqua di rose
un po' di zucchero semolato per la decorazione
30 pistacchi

Procedimento:
fare i tut è veramente molto semplice, si prendono le mandorle pelate, ma non tostate, si macinano finemente per ottenere la farina e si mescola con lo zucchero a velo (che si ottiene macinando lo zucchero semolato in un macinino da caffè).
harina de almendras mezclada con azúcar glas
Dopo aver mescolato bene gli ingredienti secchi, si aggiungono due cucchiai di acqua di rose e s'impasta il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo e facile da manipolare.

masa obtenida agregando dos cucharadas de agua de rosas
La masa final se presenta blanda y muy fácil de manejar.
Con questa pasta di mandorle si formano prima delle palline che poi allunghiamo a forma di ogiva, inserendo in ciascuna un pistacchio. Infine si rotolano nello zucchero semolato e si mettono a riposo.

Los tuts listos para comer con sus pistaches
Il consiglio è di mangiarli dopo qualche ora.

martedì 6 marzo 2012

Torta di mele di tradizione ebraica modenese

Questa è la torta di mele che mia madre faceva sempre in casa, la cui ricetta però proveniva da amici modenesi di origini ebraiche, di Finale Emilia.

pastel de manzana al estilo judío de Módena

È una di quelle torte di mele in cui il frutto predomina decisamente sulla pastella e contiene una dose modesta di burro per cui potremmo definirla una torta di mele light, anche se non mancano di certo gli zuccheri :-)
Essendo di provenienza finalese, probabilmente le mele da usare dovrebbero essere le mele campanine o le renette, ma a me piacciono molto le granny smith per il loro sapore asprigno che ben contrasta con il dolce dello zucchero. Inoltre, a piacere, si usa aggiungere anche cannella e amaretti schiacciati e io di solito metto entrambi.

el pastel de manzana lleva canela molida y "amaretti"
Fondamentale la presenza della scorza di limone grattugiata nella pastella, che le conferisce un sapore particolare.

arriba se le pone azucar y mantequilla derretida
Ho aumentato di un terzo le dosi della pastella rispetto alla ricetta originale che è veramente parca di farina e uova.
como el pastel resulta húmedo por adentro, hay que guardarlo en un lugar fresco
Avendo una cospicua quantità di mele, è una torta che richiede tempi prolungati di cottura e che in seguito è bene conservarla al fresco.

Ingredienti:
225g farina (ricetta originale: 150g)
3 uova (ricetta originale: 2 uova)
150g + 100g zucchero (ricetta originale: 100g + 100g)
1kg di mele granny smith (altrimenti campanine o renette).
50g di burro
mezza bustina di lievito istantaneo
6 amaretti
mezzo bicchiere di latte
scorza di limone grattugiata
un pizzico generoso di sale
cannella macinata a piacere

Procedimento:
sbattete le uova con una parte dello zucchero, versate il latte, poi aggiungete la farina, il lievito chimico e la scorza di limone grattugiata. Quando il composto è ben omogeneo, versatelo in una tortiera con la cerniera che avrete preventivamente imburrato e infarinato. Tagliate le mele pelate a fette e disponetele a strati, cospargendo ciascuno strato di zucchero semolato (preso dalla quantità restante), cannella macinata e amaretti sbriciolati. Nell'ultimo strato disponete le fettine ben ordinate, cospargete ancora di cannella e amaretti se volete, poi di burro fuso e infine di zucchero.
Infornate per circa un'ora e un quarto a 170 gradi. Consiglio di mettere una foglio di carta-alluminio sotto alla tortiera dentro al forno perché a volte esce dello sciroppo dalle fessure e se va sul piano del forno combina un disastro.
È una torta che va mangiata dopo qualche ora per apprezzarla al meglio.

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