Se non fosse per Sandrá, superlativa pasticcera transalpina (mercí Sandrá!), probabilmente non sarei mai venuto a conoscenza di questa squisitezza catalana: le ensaïmadas di Maiorca.
Sì perché credo di essere l'unico italiano a non essere mai andato alle Baleari, neppure a Ibiza quando imperversava Sandy Marton, a metà dei favolosi anni '80, con la sua canzone-tormentone. A dire la verità non ho neppure mai capito cosa avessero di favoloso gli anni '80, ma probabilmente basta aspettare quei 20-25 anni e anche questi diventeranno automaticamente i favolosi anni 2000...
Una cosa è certa però: se gli anni '80 non sono stati un granché, le ensaimadas sono invece, loro sì, da urlo.
L'acuto navigatore, il quale non si accontenta del mio parzialissimo punto di vista, noterà che nel sito ufficiale queste leccornie hanno la forma di una perfetta
spirale di Archimede. Sebbene non abbia provato, credo che per ottenere quel tipo di risultato occorra scegliere l'alternativa "briochata", tra le due possibilità di cui parla nel suo blog Sandra.
Io invece mi sono incarognito sul secondo tipo, quello "briochato sfogliato" e ne sono talmente entusiasta che non mi sogno nemmeno di provare l'altra versione.
Il risultato è una brioche dal sapore e dal profumo burroso, soffice internamente, ma abbastanza croccante esternamente, grazie all'effetto quasi da "sfogliatella".
Ingredienti:500g farina tipo 00
150g burro
100g zucchero
200ml latte (ma potrebbe diventare meno se le uova sono grandi)
15g lievito di birra fresco
2 uova
2 cucchiai di olio extravergine
un pizzicone di sale
zucchero a velo q.b.
Procedimento: sciogliere il lievito con un cucchiaino di zucchero. Impastare farina, uova, zucchero, olio e il lievito. Aggiungere quindi il latte un po' alla volta, fino a quando l'impasto non diventa liscio ed elastico. Non è detto che dobbiate usare tutto il latte, la quantità è indicativa e dipende anche dall'umidità dell'impasto, dalla dimensione delle uova, per cui se ne avanza e l'impasto vi sembra già buono, non usatelo tutto. Mettete l'impasto a lievitare in luogo riparato e coperto. Quando sarà raddoppiato di volume, lavoratelo un po' e poi stendetelo fino a ottenere una sfoglia di mezzo centimetro circa. A questo punto prendete metà burro a temperatura ambiente e disponetelo su metà della sfoglia. Ripiegate in due e poi di nuovo in 2 dopo aver girato l'impasto di un quarto di giro. Stendete ancora la mattonella col mattarello e ripetete l'operazione con il burro rimasto e la piegatura. Se l'impasto ha la tendenza ad aprirsi, potete metterlo in frigo coperto, in modo che il burro si indurisca e vi consenta di stenderlo più facilmente.

Quando avrete steso la sfoglia per l'ultima volta, arrotolatela, in modo da ottenere l'effetto a spirale tagliando le fette. Tagliate il rotolo in 16 parti più o meno uguali e disponetele su una teglia, poi infilatela nel forno spento per la lievitazione finale (magari col solito pentolino di acqua calda per mantenere umido l'ambiente nel forno). Quando saranno ben lievitate, tiratele fuori, accendete il forno a 180 gradi circa e cuocetele per massimo 20 minuti o comunque fino a quando non saranno di un bel colore rossiccio. Spolveratele con zucchero a velo e degustatele tiepide.

Ma chissà che fine avrà fatto Sandy Marton...