Aunque el idioma principal del sitio sea el italiano, eso no significa que no me guste platicar con mis paisanos, entonces no sean gachos, dejen constancia de su visita y atrévanse a comentar y a probar las recetas, oraleee ;-)
chi è Tlazolteotl?
Tlazolteotl è il nome di una divinità azteca, la mangiatrice di schifezze ante litteram, dato che, secondo quanto afferma un autorevole studio scientifico, pare che nel 1300 non avessero ancora aperto il primo Mc Donald's a Tenochtitlán. A scanso di equivoci, se qualcuno si chiede cosa faccia Tlazolteotl nella vita terrena, beh, sappiate che si occupa di ben altre faccende...
Oggi una ricetta facile facile, a prova di fornaio totalmente negato, prepariamo la schiaccia secca o sfoglia che dir si voglia, sfiziosa, di quelle che ci attirano come calamite e ci costringono a piluccare un pezzetto ogni volta che le passiamo davanti :-)
Procedimento:
Nulla di più semplice, mescolare le farine, il sale, l'olio e l'acqua e impastare fino ad ottenere una massa liscia che lascerete riposare almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo suddividete l'impasto nel numero desiderato di porzioni, la ricetta è per 4 sfoglie di 32cm x 25cm circa. L'importante è stenderla uniformemente e sottile, per facilitare la comparsa delle tipiche bolle.
schiaccia secca semplice salata in superficie
Una volta stesa la sfoglia la potete condire come più vi aggrada, la combinazione pomodoro e origano è un classico, ma si può fare anche al peperoncino macinato se vi piace piccante oppure con erbe aromatiche o un poco di lardo pestato con aglio e rosmarino, la fantasia può sbizzarrirsi. Nel caso della sfoglia semplice si cosparge semplice con un pizzico di sale.
schiaccia secca al pomodoro e origano
Infornate a 210C a forno già caldo per 15 minuti circa, in ogni caso la sfoglia è sicuramente pronta quando le bolle diventano color marroncino. Consiglio di stendere una sfoglia alla volta mentre l'altra si cuoce, tenendo le porzioni coperte per evitare che si secchino in superficie.
Queste schiacce sono ideali per accompagnare antipasti o per vivacizzare il cosiddetto cestino del pane e si conservano senza problemi per qualche giorno.
Sarò ripetitivo ma anche oggi vi tocca una ricetta di pane senza impasto. La tourte de meule è un pane tipico francese e a rigore non sarebbe un pane senza impasto, ma ho provato a farlo anche in questo modo e viene ottimo, con meno sforzi rispetto alla ricetta originale.
pane tipo "tourte de meule"
È incredibile come il sapore del pane possa cambiare tanto semplicemente usando tipi di farine diverse, questo tipo di pane l'ho già realizzato diverse volte con farina T80 francese, dono di mio cognato, ma facendo esperimenti con farine nostrane sono giunto a questa versione che utilizza farine italiane di più facile reperimento. In ogni caso se avete farina T80 francese, potete usare quella al posto della miscela.
Il risultato è un pane dalla crosta molto saporita, profumata, che dura anche 10 giorni se conservato in frigorifero dentro a un sacchetto di plastica e che oltretutto è facilissimo da fare.
Si abbina meravigliosamente al comte, un formaggio francese stagionato e presumo anche ad altri, ma è ottimo anche con pietanze come i carciofi alla romana.
Pensate poi che potete realizzare una bella pagnotta di quasi un chilo di peso a un prezzo assai modesto, meno di 2 euro considerando anche il consumo elettrico del forno.
Procedimento:
miscelate le farine, il lievito secco (circa un cucchiaino da caffè raso), il sale poi versate l'acqua tiepida e con la mano mescolate rapidamente, il tutto si fa in meno di un minuto. Coprite il contenitore e lasciate riposare l'impasto per 16-18 ore.
Travasate sulla spianatoia infarinata, spolverate con un velo di farina la superficie e stendete con i polpastrelli fino ad ottenere una mattonella quadrata grosso modo, di circa 30 cm di lato. Piegate l'impasto a portafoglio con la solita procedura, un lato ripiegato per un terzo, il lembo rimanente a coprire il primo, poi girate di 90 gradi e piegate il tutto a metà.
Mettete a riposare in un cestino da lievitazione infarinato o in un cestino normale con un panno ben infarinato, con le giunture verso l'alto e la parte liscia sotto. Coprite e lasciate lievitare altre 2 ore.
Mezz'ora prima della fine della lievitazione accendete il forno al massimo. Quando il forno sarà caldo cospargete la superficie del pane di crusca, poi con l'aiuto di un foglio di carta antiaderente capovolgete sulla mano il pane e appoggiatelo sulla teglia per la cottura. Togliete l'eccesso di farina dalla superficie con l'aiuto di una spazzola.
La teglia può essere già calda o fredda, non ho trovato grandissime differenze nel risultato.
Pan tipo Tourte de meule, sin amasado
Spruzzate la superficie del pane ogni 5 minuti per 4-5 volte nei primi 15 minuti, poi abbassate la temperatura a 210ºC e continuate a cuocere per altri 30 minuti o finché la superficie sarà diventata uniformemente di colore rosso intenso.
Oggi parliamo del pane senza impasto, una ricetta nota già da molti anni ma che vale sempre la pena provare, magari introducendo qualche piccola variazione salutista. L'inventore originale di questa ricetta, che più semplice non si può, è il simpatico Jim Lahey, che compare nel video più sotto, proprietario del forno di Sullivan St. a New York, grande estimatore della cucina e della panetteria italiana.
Pane senza impasto - Pan sin amasado
Ignoro se Jim sia anche l'inventore della pizza senza impasto, altra ricetta di grande successo su questi schermi.
Le uniche varianti che mi sono permesso di introdurre sono la sostituzione di un quinto della farina tipo 0 con farina tipo 1 e la presenza dei semini di chia, detta anche salvia hispanica, che potrete completamente togliere o sostituire con altri semini di vostro gradimento come ad esempio i semi di papavero, sesamo, girasole, lino, ecc.
Dosi degli ingredienti originali (come vengono date nel video) :
3 tazze di farina tipo 0, circa 410g
1 + 1/2 tazze di acqua, circa 355ml
1 + 1/4 cucchiaini da tè di sale, circa 6g
1/4 di cucchiaino da tè di lievito secco attivo, circa 1g
crusca quanto basta per cospargere il pane
Procedimento:
la preparazione è talmente semplice che c'è quasi da vergognarsi a scriverla. Nel video più sotto potete osservare tutte le fasi descritte qui, capire l'inglese non è indispensabile. Le dosi che ho dato io sopra sono aumentate per ottenere una pagnotta più grande, ma siete liberi di variarle a piacimento grazie al mio nuovo gadget interattivo, altrimenti potete affidarvi a quelle di Jim.
Todos los ingredientes secos se mezclan muy bien antes de vertir el agua
Si inizia mescolando bene tutti gli ingredienti asciutti, farina, lievito e sale (e i semini se volete).
Se vierte el agua y se mezcla con las manos muy rapidamente
Si aggiunge l'acqua e si mescola il tutto velocemente, roba di 20 secondi.
La masa fermentada en un lugar tibio durante 12 horas
Si lascia lievitare al coperto per 12 ore o più, dentro al forno spento con la lampadina accesa. Io copro sempre il recipiente con pellicola per evitare che la superficie si secchi.
Se pone en la mesa con harina y se aplasta ligeramente
Al termine si trasferisce l'impasto sulla spianatoia ben infarinata e si schiaccia delicatamente l'impasto.
Se dobla en tres partes, se da media vuelta y se dobla otra vez
Si piega dapprima in tre parti, a portafoglio come si usa dire, poi si gira di 90 gradi e si piega in tre nuovamente.
La masa se pone otra vez a fermentar durante 2 horas
Si infarina un panno (Jim usa la crusca in questa fase) e si lascia a maturare per altre due ore, con la piega di chiusura in alto. Una mezz'ora prima dello scadere del tempo, si accende il forno alla temperatura massima con dentro la pentola di acciaio col coperchio, mi raccomando niente parti in plastica se no combinerete un disastro!
Quando il forno è a temperatura, estraete la pentola, infilate dentro la pagnotta rovesciandola sulla mano (guardate il video, è semplice) e chiudete col coperchio, rimettendola subito in forno.
Per i primi 30 minuti cottura a coperchio chiuso, poi altri 15-20 senza coperchio, per dare colore alla crosta. Con la crusca verrà più scuro, con la farina un po' meno, ma dipende anche dalla quantità rimasta attaccata al pane.
Quando il pane si sarà raffreddato, potete affettarlo e congelarne una parte se non viene consumato in 2-3 giorni.
Il pane fatto in casa si conserva piuttosto bene in frigo per 3-4 giorni se lo chiudete in un sacchetto di plastica e lo riscaldate per qualche minuto nel forno.
Pane senza impasto, crosta infarinata
Ottimo accompagnamento per carciofi alla romana o intingoli vari, insomma ovunque sia d'uopo fare la cosiddetta scarpetta.
La ricetta di oggi è speciale non perché abbia cucinato chissà quale leccornia, benché questi grissini ai pomodori secchi siano veramente sfiziosi, ma per il fatto di inaugurare una nuova era digitale nel mondo delle ricette di cucina :-)
Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados
Era da un po' che mi frullava in mente questa idea e ci ho messo un
po' a realizzarla, peraltro non è ancora completamente terminata, ma di
questo ne parlerò successivamente.
Insomma, quale sarebbe questa clamorosa novità?
Come vedete qua sotto, al posto della solita lista degli ingredienti statica, c'è una tabellina dove oltre alle quantità degli ingredienti ci sono anche i prezzi delle cosiddette "materie prime" e i relativi costi in rapporto alla quantità effettivamente utilizzata. L'applicazione calcola anche quanto spendete per realizzare la ricetta tenendo conto delle quantità frazionarie, cioè se occorre ad esempio un chilo e mezzo di farina venduta in confezioni da 1Kg, il prezzo totale calcolato sarà quello per acquistare 2 confezioni.
Inoltre questa tabella è interattiva, ossia potete cambiare le quantità o il numero delle porzioni nel caso vogliate preparare un quantitativo inferiore o superiore, cosa che a me succede spesso di voler fare quando leggo ricette altrui, il che mi costringe a prendere la calcolatrice per ricalcolare tutti gli ingredienti in proporzione.
Bene, da oggi, almeno sul mio blog, chiunque potrà utilizzare la tabellina interattiva senza bisogno di ricorrere alla calcolatrice e inoltre avrà anche un'idea abbastanza precisa sul costo per preparare la ricetta. La cosa però non finisce qui, perché i prezzi ovviamente cambiano col tempo e l'applicazione che sta alla base di tutto consentirà di aggiornare i prezzi degli ingredienti in maniera automatica, nel caso lo si desideri.
Dato che sto ancora lavorando all'applicazione potrebbe accadere che la tabella interattiva non venga visualizzata correttamente, nel qual caso fornisco anche la tradizionale versione statica.
Ingredienti:
240 farina di grano tenero tipo 0
120 farina di grano tenero integrale
140ml acqua
100g olio extravergine d'oliva
50g pomodori secchi sott'olio
6g sale
3g lievito di birra fresco
Procedimento:
sciogliete il lievito con lo zucchero, poi impastate tutti gli ingredienti tranne i pomodori secchi. Tritate i pomodori secchi finemente e poi incorporateli al resto. Fate riposare l'impasto per una mezz'ora poi formate 32 porzioni (basterà suddividere l'impasto in due parti e ripetere l'operazione di suddivisione a metà per altre 4 volte).
Stirate i grissini come dei vermicelli della lunghezza desiderata, infarinateli e poi disponeteli sulla leccarda da forno, nel mio caso li ho disposti parallelamente al lato corto della leccarda da 43x34cm.
Lasciateli lievitare fino al raddoppio.
Cuoceteli per una trentina di minuti a 180 gradi o finché non diventano leggermente scuri, poi socchiudete il forno e lasciateli seccare.
Una variante in chiave di riciclo consiste nel sostituire una parte dell'olio con quello di conserva delle alici o dei pomodori secchi, che renderà i grissini ancora più saporiti.
Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados
Attenzione perché questi grissini inducono dipendenza.
:-D
Dopo ripetute infornate, mi ritengo soddisfatto della mia imitazione del pane ferrarese, il pane cosiddetto di pasta dura.
Il pane ferrarese nel formato pagnottina, si presta a questo tipo di peccati
Ingredienti per 16 panini da 80g circa:
1Kg di farina tipo 0
350ml di acqua
100g di lievito madre al 80% di idratazione
60g di strutto
35g di olio extravergine di oliva
20g di malto d'orzo
16g di sale
Procedimento:
Dato che il pane ferrarese è stato il primo pane ad ottenere il marchio IGP, esiste una cosiddetta disciplinare che spiega come va fatto. In casa dove magari l'attrezzatura non è di livello professionale, bisogna procedere in alcuni casi a mano, il risultato mi sembra comunque buono.
Consiglio vivamente l'uso dell'impastatrice perché il pane di pasta dura da impastare a mano è veramente faticoso, ne sapevano qualcosa le nostre nonne e nonni emiliani e lombardi che utilizzavano uno strumento chiamato "gramola" (in dialetto "grama") per aiutarsi e che potete vedere in questo articolo scritto dall'amica Ivana.
Dato che questa volta avevo a portata di mano un lievito madre abbastanza valido, ho deciso di utilizzarne una parte come prescritto.
Se il lievito madre non è particolarmente vivace, potete aggiungere
anche 10g di lievito di birra fresco, se il lievito madre è profumato,
darà comunque un sapore migliore al pane. Il lievito madre deve avere un
odore gradevole, vagamente di yogurt, il sapore leggermente acido, se
così non è, non utilizzatelo.
Dissolvete il lievito madre nell'acqua appena tiepida assieme al malto, poi impastate con tutti gli altri ingredienti per circa 15 minuti (a macchina) o anche più se a mano (auguri!), fino ad ottenere un impasto liscio.
A meno che abbiate anche una sfogliatrice, dovrete rullare l'impasto a mano, conviene quindi suddividerlo in quattro porzioni e stenderle una per volta col mattarello, ripiegandola diverse volte su se stessa.
Infine suddividete ulteriormente in 4 parti, per ottenere un totale di 16 panini del peso di poco superiore agli 80g.
Il panino, si ottiene arrotolando la sfoglia che avrà uno spessore di circa 1 cm.
La lievitazione avviene dopo la formatura.
Io dopo circa un'ora pratico un taglio sulla sommità, come nella foto sottostante, per ottenere la tipica forma a "bauletto".
La formatura della vera coppia ferrarese è più complessa e siccome il pane risultante è più asciutto, non lo amo particolarmente come formato.
A metà lievitazione, effettuo il taglio
Ultimata la lievitazione, quando i panini avranno assunto la caratteristica forma finale, si infornano a 170 gradi nella parte inferiore del forno (ma non sul fondo!), in teoria dovrebbero cuocersi ricevendo il calore solo dal basso, ma nei forni di casa diventa difficile senza rischiare di bruciare la parte sottostante.
panini ferraresi tipo "bauletto" appena sfornati
La cottura dura all'incirca mezz'ora, a seconda che il pane piaccia più o meno colorito. C'è chi preferisce i panini appena poco più che bianchi e chi li preferisce ben cotti. A questo giro li ho fatti ben cotti.
la mollica del panino è compatta e soffice, ideale per accogliere fette di salume
Questo pane si presta molto bene ad essere surgelato non appena
raffreddato, chiuso in sacchetti di plastica. Scongelato e riscaldato in
un fornetto torna praticamente perfetto.
Ultimamente, assecondando le voglie salutiste di mia moglie, quando si tratta di organizzare una cena a base di crescentine (meglio note come tigelle) ne preparo sempre una parte di tipo integrale, usando questa ricetta "calibrata" a furia di esperimenti.
crescentine integrali mantenute in caldo dentro una "tortillera" rivestita
A differenza delle crescentine tradizionali, non c'è strutto e oltre il 50% della farina di grano tenero è sostituita da un mix di farine integrali o semi-integrali con l'aggiunta di semi tostati che ci restituiscono un prodotto con un impasto più sapido, forse più adatto ad essere degustato con formaggi freschi o il tradizionale pesto che non con i salumi.
Tra le farciture non convenzionali che preferisco:
formaggio caprino morbido con menta fresca tritata
pecorino di fossa con miele di castagno e sesamo
caciotta fresca, valeriana e nocciole tritate
scaglie di grana e miele di zagara
tomino alla griglia e confettura di pere
Ingredienti x 32 crescentine grandi o 64 piccole:
500g acqua tiepida
450g farina tipo 0
250g farina tipo 1
50g farina di semi di lino
250g farina di farro integrale
125g di olio extravergine
50g di semi tostati vari (zucca, lino, girasole, sesamo, papavero)
15g di sale
1g di lievito
Procedimento:
si scioglie il lievito con un pizzico di zucchero, si diluisce con un po' di acqua tiepida presa dal totale e si mescola assieme a tutti gli altri ingredienti. Usando questa quantità minima di lievito, si lascia lievitare l'impasto tutta la notte. Circa due ore prima di iniziare la cottura si formano le singole crescentine. Una volta stendevo l'impasto e poi lo ritagliavo con un bicchiere o l'apposito attrezzo, ma ultimamente preferisco suddividere l'impasto in 64 pezzi (si divide l'impasto in 2 per 6 volte) con questa quantità di farina e poi modellare le palline, schiacciarle a mano e metterle su dei vassoi cosparsi di semola a lievitare nuovamente, coperte con un panno per non farle seccare.
Se vi piacciono delle crescentine più grandi, anziché dividere l'impasto per 6 volte, fermatevi a 5.
crescentine lievitate e pronte per essere cotte
crescentine a metà cottura sulla pietra refrattaria
La cottura si effettua o nell'apposito attrezzo metallico da scaldare sulla fiamma o su pietra refrattaria. Le crescentine si cuociono tipicamente in circa 5-7 minuti.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una landa assolata, la brughiera di Luneburgo. Sì perché ultimamente sono diventato un panificatore seriale grazie alle ottime ricette di Björn e Lutz, di grande soddisfazione perché da bravi tedeschi sono molto precisi e dettagliati nei loro articoli. Poi a me i pani tedeschi son sempre piaciuti perché molto saporiti rispetto a certo pane nostrano.
Heidebrot, ricetta #2, senza semi di girasole
Il nostro pane quotidiano o quasi è diventato lo Heidebrot, il pane della brughiera, poi se sia la brughiera di Lüneburg o di un altra località non ve lo so dire esattamente, ma pazienza. La ricetta originale di Björn non prevede i semi di finocchio, ma io ho provato sia con e sia senza e quella con una manciata di semini mi piace molto, tanto che questo pane l'ho già prodotto svariate volte. Ha anche il pregio di durare per diversi giorni se conservato in una sacchetto sigillato, eventualmente congelandone una parte se il vostro consumo è ridotto. È un pane ideale per la colazione, ma si difende molto bene anche con salumi e formaggi.
Ingredienti per una pagnotta di poco meno di un chilo all'origine (metà dose rispetto alla ricetta di Björn):
75g di farina integrale di grano tenero o di farro
125g di farina integrale di segale
350g di farina tipo 0
50g di impasto acido
350ml di acqua tiepida
5g di lievito di birra fresco
25g di malto d'orzo
11g di sale
1 cucchiaino di semi di finocchio (opzionale)
oppure per una pagnotta leggermente più grande con una miscela leggermente diversa:
90g di farina integrale di farro
120g di farina semintengrale tipo 2
150g di farina integrale di segale
300g di farina tipo 0
60g di impasto acido
420ml di acqua tiepida
6g di lievito di birra fresco
30g di malto d'orzo
14g di sale
semi di girasole e/o finocchio (opzionali)
Heidebrot, ricetta #2, con semi di girasole e finocchio
Procedimento:
La preparazione è piuttosto semplice: sciogliere il lievito e il malto con l'acqua presa dalla quantità totale, miscelare le farine e il sale e poi impastare il tutto. La lievitazione avviene in più fasi. Si lascia riposare l'impasto per mezz'ora in un contenitore chiudo, poi si stende e si piega con il solito metodo "a portafoglio", cioè piegando il lato corto per un terzo su se stesso e coprendo con il terzo rimanente poi si gira di 90 gradi e si piega a metà. Si lascia riposare per mezz'ora e si ripete il procedimento. Una nuova pausa di 30-40 minuti finché non ha acquistato volume poi si stende nuovamente con l'aiuto di un po' di farina integrale, si arrotola e si fa nuovamente lievitare per circa 60-70 minuti con la giuntura sotto.
Ho preparato il pane anche facendolo lievitare al fresco durante la notte e il risultato mi è piaciuto altrettanto, per cui volendo potete anche usare una quantità di lievito più scarsa e lasciare l'impasto a lievitare tutta la notte a una temperatura di circa 12-14 gradi, poi proseguite come sopra con la fase di piegatura.
La cottura avviene in forno a 250 gradi per 10-15 minuti con vapore, poi si abbassa a 200-190 per altri 40-50 minuti, senza aggiungere vapore. Per generare vapore si può spruzzare acqua con un nebulizzatore sopra il pane ogni 3 minuti.
È importante che durante la cottura iniziale vi sia presenza di vapore perché ciò garantirà una crosta scura e croccante, altrimenti la crosta è destinata a rimanere sottile e il rilascio di umidità successivo può farla diventare morbida molto velocemente.
Heidebrot, ricetta #1
Ultimata la cottura si può anche lasciare in forno con lo sportello semi-aperto, in questo modo la crosta rimarrà ancora più croccante.
Dato che non avevo la birra "Paulaner Salvator" a disposizione, ho optato per la birra corsa "Pietra" che viene prodotta facendo fermentare la farina di castagne, in ogni caso potete usare la birra che preferite, ma il consiglio è di usare una birra rossa o scura molto aromatica.
A differenza della ricetta di Björn, ho usato il malto d'orzo al posto del miele nell'impasto.
Ingredienti:
500g farina tipo 2
400g farina tipo 0
100g farina di segale integrale
66cl birra aromatica doppio malto (ho usato birra corsa Pietra, 2 bottiglie da 33cl anziché la Paulaner Salvator)
20g sale
30g burro
20g malto d'orzo (la ricetta originale prevede uguale quantità di miele)
10g lievito di birra fresco
Procedimento:
sulla base delle mie esperienze ho semplificato il procedimento originale perché non secondo me non fa proprio nessuna differenza mettere il lievito dopo aver mescolato farina e birra anziché contemporaneamente e vedendo il risultato finale direi proprio che non valga la pena complicarsi la vita, per cui sciogliete il lievito con un pizzico di zucchero, diluitelo in poca birra, poi mescolate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto ben omogeneo.
Questa operazione io l'ho lasciata compiere alla impastatrice, ma la potete svolgere anche a mano.
Lasciate riposare dentro a un contenitore tappato per un paio d'ore a temperatura ambiente (intorno ai 20 gradi), poi in frigo per 12 ore circa (ora più ora meno non cambia molto, regolatevi in base alle vostre esigenze).
L'impasto si presenterà ben lievitato e con l'aiuto di poca farina stendetelo in forma di rettangolo iniziando la sequenza di stiramento e piegatura che serve per dare forza all'impasto. Si piega il lato corto all'interno per un terzo del lato lungo, poi si copre con l'altro lembo, tipo portafoglio. Quindi si gira di 90 gradi e si piega a metà su se stesso. Si lascia riposare 30 minuti e si ripete l'operazione per altre 2 volte.
Terminata la fase di piegatura, si stende l'impasto in forma di quadrato e si ricavano 4 quadrati grosso modo uguali.
Si stendono e di arrotolano.
Poi si allungano fino ad ottenere 4 "salsicce" lunghe circa 50cm.
A due a due si intrecciano come mostrato nelle foto sottostanti.
Una volta ottenute le due trecce, si cospargono di semi di papavero, poi si mettono a lievitare per circa 1 ora.
Si cuociono in forno a 230 gradi per 10 minuti con vapore, poi per altri 40 minuti senza vapore e abbassando gradualmente la temperatura a 190 gradi.
trenza de pan con cerveza de castañas y semillas de amapola
Questo pane si presta molto bene per accompagnare formaggi saporiti, carne alla brace, ma anche a colazione con burro e miele.
Per la serie pani esotici, ecco qui un esemplare di pane al cocco in cassetta.
pan de coco
Il pane al cocco emana un gradevole profumo di... cocco e si presta molto bene per una colazione a base di pane, burro e miele oppure come accompagnamento ad un pezzetto di cioccolata, nel mio caso preferibilmente fondente.
Con queste dosi di zucchero non è un pane particolarmente dolce.
Ingredienti per il lievitino
100g farina tipo 0
50ml acqua
1g di lievito di birra fresco
un pizzico di zucchero
Ingredienti pane al cocco (2 pani):
lievitino
800g farina tipo 0
100g farina semintegrale tipo 1
400ml latte di cocco
50g zucchero di palma
50g cocco grattugiato
50ml acqua (per sciogliere lo zucchero di palma)
10g di sale
Procedimento:
L'elaborazione del pane avviene in due fasi, prima si prepara il lievitino, sciogliendo il lievito con un pizzico di zucchero e mescolandolo ad acqua e farina. Si lascia riposare 12-18 ore e poi lo si utilizza mescolando agli altri ingredienti. Lo zucchero di palma va sciolto in poca acqua per renderlo più facilmente amalgamabile. Ottenuto l'impasto lo si lascia lievitare fino al raddoppio. Dipendendo dagli orari in cui si svolgono queste operazioni, se necessario si può mettere in frigo e riprendere il giorno dopo (io ho fatto così).
Avvenuta la lievitazione, si prende l'impasto e lo si stira e piega per tre volte a distanza di mezz'ora una dall'altra.
La stiratura e la piegatura servono a dare forza all'impasto che lieviterà una seconda volta dentro agli stampi.
Si prende l'impasto, lo si solleva prima da una parte e poi dalla parte opposta per farlo allungare uniformemente, poi si prende un lembo e lo si piega per un terzo della lunghezza, si prende il lembo opposto e lo si ripiega sopra agli altri due. Si preme leggermente e poi si gira di 90 gradi, poi lo si ripiega a metà. Si mette a lievitare per 30 minuti e si ripete l'operazione per altre 2 volte.
Infine si divide l'impasto in due parti uguali, si stendono con le mani e si arrotolano, infine si sistemano negli stampi.
el pan de coco en el horno apagado
Nel giro di 2-3 ore dovreste notare una lievitazione piuttosto accentuata.
despues de 2-3 horas el pan de coco se presenta bien levantado
A questo punto accendere il forno a 200 gradi, tenendo coperti i pani per evitare che si asciughi la superficie. Infornate quando il forno è caldo.
pan de coco recien salido del horno
Dopo circa 30 minuti il pane sarà pronto. Sfornatelo e dopo una decina di minuti, estraetelo dallo stampo e giratelo sotto sopra, per far evaporare l'umidità della parte inferiore del pane.
Complice la temperatura più umana, ho riacceso il forno per preparare un pane simile a quel che vendono in un supermercato qua vicino, molto attraente e saporito grazie ai semi tostati che ne ricoprono la superficie.
Ero partito con l'idea di prepararlo con un giorno d'anticipo, poi di rimando in rimando siamo arrivati a sabato con l'impasto tenuto in frigo per 2 giorni.
pan fiore (pan flor)
Come vado ripetendo da tempo, una sosta in frigo non troppo prolungata pare che migliori il sapore del pane e in effetti il risultato finale mi è sembrato ottimo.
Ingredienti:
480g farina tipo 0
260g farina di semola di grano duro
380g di acqua
10g sale
56g olio extravergine
4g di lievito di birra
10g di malto d'orzo
semi di papavero, sesamo, zucca, girasole, lino, grano saraceno o quel che preferite.
Procedimento:
sciogliete il lievito con un pizzico di zucchero, diluite con un po' d'acqua presa dal totale e sciogliete un cucchiaino di malto d'orzo. Miscelate le farine, il sale, unite il lievito, l'olio e il resto dei liquidi. Impastate fino a ottenere un impasto liscio. Mettere a lievitare fino al raddoppio e poi in frigo fino a un massimo di 2 giorni.
pane fiore dopo la seconda lievitazione e la decorazione
Quando decidete di cuocere, prendere l'impasto, portarlo a
temperatura ambiente, suddividerlo in 24 parti uguali oppure come
preferite, io non ho usato molto la fantasia, ma potete assemblare i
blocchetti come più vi piace.
pane fiore appena uscito dal forno
Mettete nuovamente a lievitare spennellando la superficie dei panini con olio.
Quando i panini saranno nuovamente lieviati, spruzzate leggermente d'acqua e decorate con i semi preferiti e qualche pizzico di sale.
pan flor
Infornate a 210 gradi per circa 5 minuti e poi scendete a 200 per altri 15 minuti. Quando la superficie del pane assume un colore marroncino chiaro, potete sfornare.
pan flor con semillas de calabaza, ajonjolí, amapola, mirasol, lino, trigo sarraceno
Questa volta ho usato semi di papavero e semi di sesamo a parte, oltre ad una miscela di semi di girasole, lino, zucca e grano saraceno.