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mercoledì 20 luglio 2016

Zuppa di ceci alla greca - Ρεβύθια σούπα

Oggi torniamo in Grecia con una deliziosa zuppa di ceci, molto semplice, ma saporita e senza effetti collaterali... :-)
La ricetta originale proviene dal sito www.mygreekdish.com.

Zuppa di ceci alla greca - Ρεβύθια σούπα - Sopa griega de garbanzos
Mentre le altre ricette zuppe di ceci già pubblicate sono particolarmente confortanti nel periodo invernale, questa minestra è gradevole in periodi meno freddi e si può consumare tiepida o a temperatura ambiente.



Procedimento:
Consiglio di utilizzare i ceci già lessati, ai quali va comunque rimossa la cuticola esterna che è la causa dei famosi effetti collaterali.
Se invece utilizzate ceci secchi mettetene a bagno 250g per 12-18 ore, scolateli e risciacquateli, metteteli a bollire in acqua bollente sufficiente a coprirli di circa 4 centimetri. Fateli bollire per 15-20 minuti finché avranno rilasciato la tipica schiuma che dovrete eliminare, poi scolateli nuovamente, risciacquateli e tornate a metterli in pentola con nuova acqua bollente. Quando saranno cotti ma sodi, fateli raffreddare ed eliminate la cuticola esterna.

In una pentola soffriggete brevemente la cipolla tritata finemente con l'olio, quindi versate i ceci puliti, gli odori e ultimate la cottura (circa mezzora).
Chi la desiderasse più densa può aggiungere un po' di farina, mescolandola a parte con un po' del brodo di cottura fino a scioglierla completamente per poi unirla al resto (io non l'ho aggiunta).

Zuppa di ceci alla greca - Ρεβύθια σούπα - Sopa griega de garbanzos
Per ultimo si aggiunge il succo di limone, a proprio gusto.
Si degusta assieme alle olive greche tipo Kalamata e crostini di pane.


Zuppa di ceci alla greca - Ρεβύθια σούπα - Sopa griega de garbanzos

giovedì 19 maggio 2016

Fagioli "gigantes" al forno - Φασολια γιγαντες στο φουρνο

Quando si parla di cucina mediterranea, l'italiano tipo pensa subito alla cucina italiana, ma in realtà bisognerebbe allargare i propri orizzonti a tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e tra questi c'è la Grecia, la cui cucina è stata influenzata fortemente dalla cultura araba e turca per ovvie ragioni.
Tra i piatti preferiti ci sono i fagioli bianchi stufati, detti gigantes, che possono essere considerati come un piatto a sé stante o un contorno.

fagioli stufati alla greca - Φασολια γιγαντες στο φουρνο
La cottura nel forno ha anche il pregio di liberare i fornelli per consentirci di cucinare qualcos'altro, mentre i fagioli continuano tranquillamente la cottura in forno.
Questo piatto si può preparare sia con i fagioli già cotti, sia con quelli secchi, che naturalmente andranno ammollati per il tempo necessario con un giorno d'anticipo.



Procedimento:
in una casseruola da forno soffriggete in olio d'oliva cipolla e aglio tritati, aggiungendo dopo qualche minuto il peperone tagliato a listarelle sottili. Versate la passata di pomodoro (o i pomodori pelati), i fagioli, la paprika, la cannella, l'origano e il sale.
Mescolate bene e quando la salsa inizierà a bollire trasferite la casseruola in forno alla temperatura di 180C per un'ora circa.
Servite con un po' di prezzemolo fresco tritato ed eventualmente un filo d'olio d'oliva a crudo.

lunedì 26 settembre 2011

Kourabiedes - Κουραμπιέδες

Con imperdonabile ritardo, oggi si parla per la prima volta di cucina greca e in particolare di un tipo di biscottini meravigliosamente buoni, tipici del periodo natalizio, i kourabiedes (Κουραμπιέδες).

kourabiedes de nuez de Castilla

Dico imperdonabile ritardo perché sono almeno 2 anni che volevo pubblicare una ricetta greca, visto che adoro questo tipo di cucina, ma per qualche motivo è sempre mancata l'occasione.

Il nome kourabiedes deve essere di derivazione araba (o viceversa?) perché ad esempio in Marocco esistono dei biscottini fatti con ingredienti assai simili chiamati ghoriba, di cui una versione rimasta a livello di bozza giace da tempo immemore nei miei scaffali virtuali.

Sia come sia, i kourabiedes originali li ho potuti assaggiare grazie a mia moglie che me li ha portati dalla ridente isola di Samos (le isole sono sempre ridenti per definizione, ma nel nostro caso specialmente visto che i 2/3 della famiglia sono andati là gratis grazie ad una combinazione cosmica di eventi).
Isla de Samos, Grecia
Insomma, per non farla troppo lunga, a Samos questi biscottini li preparavano per far contenti gli ospiti dell'albergo e mia moglie è rimasta affascinata, così ho iniziato a vedere un po' di ricette. Alla fine ho scelto di fare come prima volta la versione alle noci anziché quella alle mandorle, per il semplice motivo che di mandorle non ne avevo e l'ultimatum di mia moglie scadeva domenica sera. In compenso ho usato l'ouzo greco originale che mia moglie ha saggiamente comprato prima di tornare.

Si tratta di una ricetta assai facile e veloce, per cui non avete scuse. Siccome avevo il forno a legna caldo, li ho cotti lì dentro con l'ultima infornata, dopo di che mi sono catapultato a letto perché dopo 10 ore da fornaio ero cotto anche io!



Procedimento:
montate il burro a spuma, aggiungete un po' alla volta la farina, le noci macinate finissime, lo zucchero a velo e il pizzico di sale, il tuorlo d'uovo, un mezzo bicchierino di ouzo e per ultimo una punta di cucchiaino di lievito. Amalgamate bene e lasciate riposare una mezzora. Formate delle palline di circa 2cm di diametro e disporle su un vassoio da forno infarinato leggermente o coperto con carta da forno. Infornare per circa 12-14 minuti a 180 gradi. Ancora ben caldi, spruzzateli con acqua di rose (senza esagerare). Una volta raffreddati, cospargeteli di abbondante zucchero a velo. Come quasi tutti i dolci a base di frutta secca e burro, per me sono ancora migliori dopo qualche giorno passato dentro a un contenitore di latta, dove evidentemente maturano.

kourabiedes con azúcar glas
Se i vostri kourabiedes si scioglieranno in bocca lasciandovi un delizioso sentore di noci, allora saranno venuti perfetti. Prossimamente anche la versione alle mandorle.

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