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venerdì 4 settembre 2020

Spaghetti nivuri alla vattelapesca

Avendo ricevuto in regalo un paio di confezioni di spaghetti neri (al nero di seppia) dal mio generoso rampollo e dovendo fare con ciò che avevo in dispensa, ho prodotto questa ricetta, che non ha la pretesa di essere particolarmente originale, pur risultando assai gustosa.


Prova ne sia che alla fine non è rimasto nulla.

Ingredienti x 4 persone con fame:

  • 500g di spaghetti alla chitarra con nero di seppia
  • 10 filetti di alici/acciughe sott'olio
  • 2 spicchi d'aglio 
  • 40 grammi di prezzemolo
  • 1 peperone crusco oppure un peperoncino messicano tipo guajillo (poco piccante)
  • olio extravergine q.b.
  • una manciata di mandorle pelate (10-12 mandorle circa)

Procedimento:

Mettete a bollire l'acqua per gli spaghetti, nel mentre preparerete il condimento. Non scordate di salare l'acqua.

Tostate le mandorle in forno a 180 gradi (appena iniziano a scoppiettare sono pronte, non fatele diventare troppo scure).

Sminuzzate il peperoncino (a listarelle o pezzetti).

Fate rosolare l'aglio tagliato a fettine in un pentolino con l'olio extravergine, quando sarà diventato di color rosa, rimuovete il pentolino dal fuoco, eliminate l'aglio e aggiungete il peperoncino. Lasciate raffreddare per qualche minuto poi aggiungete i filetti di alici o acciughe che dir si voglia. Rimettete sul fuoco basso per far squagliare i filetti, appena inizia a sobbollire l'olio spegnete nuovamente e con l'aiuto di una forchetta di legno, sminuzzate i filetti.

Tritate le mandorle tostate, ma non riducetele a farina.

Tritate il prezzemolo precedentemente lavato e asciugato.

Quando gli spaghetti saranno pronti (la pasta all'uovo impiega solo 5 minuti), scolate per bene e versate il condimento e il prezzemolo sugli spaghetti, magari dando una ripassata in padella.

Cospargete le mandorle tritate su ciascuna porzione al momento di servire.

venerdì 24 agosto 2018

Dolcetti croccanti alla banana e müsli

Ogni tanto proseguo i miei esperimenti con le banane mature e questa è l'ultima versione uscita. Detesto gettare le banane mature!



Tutto è cominciò dalla ricetta di qualche anno fa, valida se volete invece dei dolcetti morbidi e avete almeno 3 banane molto mature da riciclare.

Nella nuova ricetta invece basta una sola banana, ben matura, quella con la buccia quasi completamente scura ma all'interno ancora soda, non sfatta.



Procedimento:
mescolate la farina con l'uovo (se usate anche il bianco verranno leggermente più morbidi, se li volete più secchi eliminate il bianco dell'uovo), l'olio di cocco o di semi, lo zucchero, il sale e la cannella. Quando avrete ottenuto una polvere omogenea aggiunte il müsli e infine la banana a pezzetti piccoli. Impastate ancora con l'aiuto di un cucchiaio, dovete semplicemente ottenere un composto molto grezzo che a malapena sta insieme.
Disponete su una piccola leccarda coperta con carta da forno cercando di formare dolcetti di grandezza simile.


Infornate a 180C per 15 minuti circa. 

sabato 24 febbraio 2018

Sorprendenti tartufini al cioccolato con l'ingrediente che non ti aspetti

Sarei tentato di inserire questa ricetta tra le quelle di cucina messicana ma la verità è che, nonostante la presenza di ingredienti totalmente messicani, l'ispirazione mi è venuta vagando a caso su un blog di cucina alsaziana, cioè di quella regione francese al confine con la Germania, dove ho visto questi tartufini di cioccolato e avocado, seppur profumati al rhum, a loro volta leggermente modificati partendo da una ricetta vegana originata probabilmente da quest'altra versione.

 

trufas de chocolate extra amargo y aguacate con vainilla y tequila blanco
Eppure il cioccolato di Modica è il clone del cioccolato tipico "da tavola" messicano, avocado, vaniglia e tequila sono tre prodotti tipicamente messicani.
Ce ne faremo una ragione o no?

Sia come sia, sono buonissimi, però è fondamentale usare un avocado maturo al punto giusto e buono.

Ingredienti:
120g cioccolato di Modica fondente cacao > 60%
un avocado maturo, di buon sapore!
due cucchiai di tequila bianco
i semini di una bacca di vaniglia o un cucchiaino di estratto di vaniglia
cacao amaro in polvere q.b.

Procedimento:
sciogliete il cioccolato a bagnomaria o nel microonde. Tagliate a metà l'avocado, togliete il nocciolo e poi estraete la polpa con un cucchiaio. Con una forchetta riducete la polpa in una crema senza grumi. Unite la cioccolata fusa e amalgamate bene, infine aggiungete il liquore.
Mettete al freddo per un'ora circa poi formate delle palline che rotolerete nel cacao amaro in polvere.
Degustate a piacere e manteneteli al freddo se non lo consumate tutti subito.

mercoledì 16 novembre 2016

Risotto belga

Oggi un piatto ideale per il clima fresco autunnale per non dire invernale, un bel risotto che battezzerei risotto belga perché gli ingredienti caratteristici, riso a parte, sono tutti di provenienza belga, dai cavolini di Bruxelles alla birra ambrata Maredsous.

risotto "belga"
Mentre l'approvigionamento di cavolini e birra belga non è un problema, essendoci in tutti i supermercati, trovare un formaggio belga è decisamente più ostico. L'ideale sarebbe un formaggio come l'Orval, ma in mancanza, potete ripiegare su un formaggio olandese o al limite su dell'ottima fontina nostrana.
Quanto alla birra, l'ideale è una birra ambrata o scura, tipo appunto la Maredsous o la Chimay.


Procedimento:
Per prima cosa occorre cuocere a vapore i cavolini di Bruxelles, occorreranno circa 20 minuti.
Tritate finemente la cipolla e soffriggetela per qualche minuto con un po' di burro a fuoco medio. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungete il riso. Fatelo tostare mescolandolo spesso, circa 2-3 minuti e aggiungete metà bottiglia di birra, poi coprite di brodo o acqua con un po' di dado. Aggiungete i cavolini, calcolate due o tre a persona, tritati.


Proseguite la cottura per circa 16-17 minuti, aggingendo liquido se necessario. Quando il riso sarà cotto ma ancora ben al dente, aggiungete anche il formaggio grattugiato, spegnete la fiamma e mescolate facendo sciogliere il formaggio. Lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire.

martedì 15 marzo 2016

Polpettine fritte di melanzane, tlazzescamente saporite

Sono avanzate melanzane alla griglia?
No problem, le possiamo riciclare per fare delle saporitissime polpettine di melanzane fritte.

Polpette di melanzane - Albóndigas de berenjena
Dato che le melanzane grigliate tendono ad avere un sapore più concentrato rispetto a quelle bollite, ho aggiunto un po' di uvetta di Corinto per contrasto.



Procedimento:
tritate finemente le fette di melanzana precedentemente grigliate assieme all'aglio e ai pomodori secchi sott'olio, poi trasferite l'impasto in un contenitore e aggiungete l'uovo, i profumi, il sale, l'uvetta e metà del pane grattugiato, l'altra metà la userete per impanare le polpettine prima di friggerle. Dovete ottenere un impasto morbido e umido (vedi foto sotto).
Queste polpettine si prestano a molte variazioni, ad esempio potete aggiungere all'impasto pasta d'acciughe, capperi, pinoli o mandorle tritate.


Scaldate l'olio e quando è a temperatura cuocete 5-6 polpettine alla volta. Le polpettine dovrebbero avere le dimensioni di una noce. Friggetele per 5 minuti circa e poi trasferitele su carta assorbente.

sabato 12 dicembre 2015

Dolcetti svelti alla banana e frutta secca

Mai più banane da gettare perché troppo mature! Oggi prepariamo infatti una ricetta facile e veloce ma di soddisfazione per coloro che amano sgranocchiare qualcosa di sfizioso, i dolcetti di banana e frutta secca, senza grassi aggiunti e senza glutine.

dolcetti alla banana e frutta secca

L'idea di preparare questi dolcetti mi è venuta per riciclare le banane molto mature e il mio consiglio è proprio di usare questo tipo di banane profumatissime anziché quelle acerbe che si comprano di solito, non importa se hanno parti molli e gelatinose, tanto vanno ridotta in poltiglia comunque.
Con l'esclusione della farina di riso, dei fiocchi di avena e del miele, il resto degli ingredienti è a piacere, potete aggiungere frutta secca a scelta, mandorle, noci, nocciole, anacardi, arachidi, uvetta, mirtilli secchi, bacche di goji, scaglie di cocco, papaya disidratata, zenzero a cubetti, oppure potete riciclare anche un residuo di müsli già pronto o riso soffiato, amaranto soffiato, fiocchi di mais, secondo i vostri gusti personali.
A me piace anche aggiungere qualche spezia, cannella e zenzero macinati, ad esempio.



Procedimento:
la preparazione è banale, per non dire bananale :-), schiacciate brevemente le banane con una forchetta e aggiungete via via gli altri ingredienti ottenendo così un impasto sodo che porzionerete a piacimento, mettendo i dolcetti su una leccarda coperta da un foglio di carta da forno.

dolcetti alla banana pronti per il forno

Infornare a 140°C per circa 25-30 minuti, meglio se in un forno ventilato. È preferibile usare una temperatura bassa per non bruciare i dolcetti che devono quasi seccarsi più che cuocersi.

dolcetti alla banana appena usciti dal forno

I dolcetti si conservano bene in un contenitore di vetro chiuso, sempre che non li divoriate subito ;-)

sabato 17 ottobre 2015

Paella tropicale con gamberi e cocco

Oggi una ricetta di paella in versione fantasiosa, con sapori tropicali, grazie al latte di cocco, alle bacche di pimento e alle code di gambero. Peccato solo non essere in spiaggia!

paella tropical con camarones y leche de coco
È una ricetta abbastanza semplice che può servire egregiamente da piatto unico, la cui esecuzione non dovrebbe richiedere più di 45 minuti totali. Chi la dovesse preferisce piccante o molto piccante, potrebbe aggiungere delle listarelle di chile habanero.
Ovviamente siete liberi di aggiungere altri ingredienti di mare a piacere.


Procedimento:
per prima cosa pelate i peperoni alla solita maniera, dopo averli abbrustoliti sulla fiamma fino a bruciare la cuticola esterna, metteteli a sudare per una decina di minuti chiusi in un sacchetto, dopo di che li pulirete facilmente rimuovendo con le dita la parte bruciacchiata. Apriteli, eliminate i semi e tagliateli a striscioline. Tenetene un terzo da parte per la fase successiva.
Tritate finemente gli spicchi d'aglio, mettetene da parte la metà per la fase successiva e l'altra nella padella grande assieme a mezza cipolla grande anch'essa tritata e due cucchiai di olio di mais.
Soffriggete aglio e cipolla per qualche minuto poi aggiungete i filetti di peperoni e continuate la cottura. Dopo 5 minuti versate sopra il riso uniformemente. Fate soffriggere il riso brevemente poi pareggiate meglio che potete e versate sopra acqua fino a coprire il riso ma senza eccedere. Salate, pepate, aggiungete anche le bacche di pimento macinate e coprite col coperchio.
Sorvegliate di tanto in tanto e se l'acqua dovesse essere già stata assorbita completamente ma il riso ancora indietro di cottura, aggiungetene un po' alla volta, ma senza arrivare a coprire. Verificate la quantità di sale assaggiando e aggiungendo se necessario.
Quando il riso è quasi cotto aggiungete il latte di cocco e coprite.
Nel frattempo soffriggete i filetti di peperone rimasti con l'aglio che avevate tenuto da parte e un goccio d'olio. Dopo 5 minuti aggiungete le code di gambero e cuocete per altri 5 minuti, salate e pepate, poi spegnete. Questa cottura va eseguita in contemporanea a quella del riso in modo da avere tutto pronto più o meno allo stesso momento.
Infine guarnite coi gamberi e i filetti di peperoni prima di servire in tavola.

paella tropicale con gamberi e latte di cocco

sabato 7 febbraio 2015

Grissini ai pomodori secchi

La ricetta di oggi è speciale non perché abbia cucinato chissà quale leccornia, benché questi grissini ai pomodori secchi siano veramente sfiziosi, ma per il fatto di inaugurare una nuova era digitale nel mondo delle ricette di cucina :-)

Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados

Era da un po' che mi frullava in mente questa idea e ci ho messo un po' a realizzarla, peraltro non è ancora completamente terminata, ma di questo ne parlerò successivamente.
Insomma, quale sarebbe questa clamorosa novità?

Come vedete qua sotto, al posto della solita lista degli ingredienti statica, c'è una tabellina dove oltre alle quantità degli ingredienti ci sono anche i prezzi delle cosiddette "materie prime" e i relativi costi in rapporto alla quantità effettivamente utilizzata. L'applicazione calcola anche quanto spendete per realizzare la ricetta tenendo conto delle quantità frazionarie, cioè se occorre ad esempio un chilo e mezzo di farina venduta in confezioni da 1Kg, il prezzo totale calcolato sarà quello per acquistare 2 confezioni.

Inoltre questa tabella è interattiva, ossia potete cambiare le quantità o il numero delle porzioni nel caso vogliate preparare un quantitativo inferiore o superiore, cosa che a me succede spesso di voler fare quando leggo ricette altrui, il che mi costringe a prendere la calcolatrice per ricalcolare tutti gli ingredienti in proporzione.

Bene, da oggi, almeno sul mio blog, chiunque potrà utilizzare la tabellina interattiva senza bisogno di ricorrere alla calcolatrice e inoltre avrà anche un'idea abbastanza precisa sul costo per preparare la ricetta. La cosa però non finisce qui, perché i prezzi ovviamente cambiano col tempo e l'applicazione che sta alla base di tutto consentirà di aggiornare i prezzi degli ingredienti in maniera automatica, nel caso lo si desideri.




Dato che sto ancora lavorando all'applicazione potrebbe accadere che la tabella interattiva non venga visualizzata correttamente, nel qual caso fornisco anche la tradizionale versione statica.

Ingredienti:
240 farina di grano tenero tipo 0
120 farina di grano tenero integrale
140ml acqua
100g olio extravergine d'oliva
50g pomodori secchi sott'olio
6g sale
3g lievito di birra fresco


Procedimento:
sciogliete il lievito con lo zucchero, poi impastate tutti gli ingredienti tranne i pomodori secchi. Tritate i pomodori secchi finemente e poi incorporateli al resto. Fate riposare l'impasto per una mezz'ora poi formate 32 porzioni (basterà suddividere l'impasto in due parti e ripetere l'operazione di suddivisione a metà per altre 4 volte).
Stirate i grissini come dei vermicelli della lunghezza desiderata, infarinateli e poi disponeteli sulla leccarda da forno, nel mio caso li ho disposti parallelamente al lato corto della leccarda da 43x34cm.
Lasciateli lievitare fino al raddoppio.
Cuoceteli per una trentina di minuti a 180 gradi o finché non diventano leggermente scuri, poi socchiudete il forno e lasciateli seccare.
Una variante in chiave di riciclo consiste nel sostituire una parte dell'olio con quello di conserva delle alici o dei pomodori secchi, che renderà i grissini ancora più saporiti.

Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados
 Attenzione perché questi grissini inducono dipendenza.
:-D

venerdì 3 ottobre 2014

Confortante zuppa di lenticchie nere e piselli spezzati

Nel cinquantesimo anniversario della "nascita" di Mafalda, cosa c'è di meglio per festeggiarla di una odiatissima zuppa?


sopa de lentejas y chicharos secos
Mi piace inventare zuppe prendendo spunto da ricette esistenti e provando nuove combinazioni e la massima soddisfazione ce l'ho quando riciclo qualche ingrediente parcheggiato in dispensa in attesa di un'idea o un fondo inutilizzato, come in questo caso in cui ho impiegato delle lenticchie nere siciliane acquistate qualche mese fa e un eccesso di pane autoprodotto che tagliato a fette, abbrustolito, unto e agliato diventa complemento ideale di quasi qualsiasi minestra.
Questa ricetta non ha nulla di stravagante o rivoluzionario, però si è rivelata assai gustosa, è destinata ad essere replicata.


Ingredienti:
250g lenticchie nere siciliane, nere, piccole e tonde
250g piselli spezzati
2l acqua circa
1 cipolla rossa media
1 spicchio di aglio
1 manciata di prezzemolo fresco
1 foglia di alloro
1/2 bicchiere di vino rosso
sale q.b.
pepe nero macinato a piacere
olio extravergine d'oliva q.b.
pane abbrustolito

Procedimento:
le piccole lenticchie nere richiedono circa 40 minuti di cottura, mentre i piselli secchi 30, per cui si inizia cuocendo le lenticchie, aggiungendo i piselli successivamente, dopo che le lenticchie avranno preso a bollire. All'acqua di cottura aggiungete una foglia di alloro che ci sta bene.
A parte soffriggete in due cucchiai di olio d'oliva la cipolla tritata finemente con uno spicchio d'aglio anch'esso tritato per 6-7 minuti a fuoco moderato, badando che non si bruci.
La cipolla soffritta si aggiunge senza indugi alla pentola di legumi e si versa anche mezzo bicchiere di vino rosso corposo. Mentre procede la cottura della zuppa, approfittate per abbrustolire delle fette di pane, non necessariamente fresco, ma nemmeno troppo duro. Quando avranno preso colore, ritiratele e strofinatele con aglio poi ungetele con un filo d'olio extravergine.
Non dimenticate di salare la minestra, conviene farlo qualche minuto prima di servire perché si evita il problema dell'eccesso di sale. Se le lenticchie ed i piselli hanno assorbito molto liquido, aggiungetene un po' per mantenere la zuppa brodosa.
Infine tritate un mazzetto di prezzemolo fresco che unite alla zuppa al momento di servire.

zuppa di lenticchie nere e piselli spezzati
E buona cena!

domenica 18 maggio 2014

Torta sabbiosa al profumo di castagna

Prendete la ricetta della torta sabbiosa e sostituite 50g di fecola con 50g di farina di castagne, lasciando tutto il resto inalterato.

Torta sabbiosa alla castagna a sinistra, tradizionale a destra

Il risultato è una torta, sempre tipo sabbiosa, ma con un delicato sentore di castagna.

mercoledì 14 maggio 2014

Crescentine (aka tigelle) integrali e salutiste, praticamente blasfeme

Ultimamente, assecondando le voglie salutiste di mia moglie, quando si tratta di organizzare una cena a base di crescentine (meglio note come tigelle) ne preparo sempre una parte di tipo integrale, usando questa ricetta "calibrata" a furia di esperimenti.

crescentine integrali mantenute in caldo dentro una "tortillera" rivestita

A differenza delle crescentine tradizionali, non c'è strutto e oltre il 50% della farina di grano tenero è sostituita da un mix di farine integrali o semi-integrali con l'aggiunta di semi tostati che ci restituiscono un prodotto con un impasto più sapido, forse più adatto ad essere degustato con formaggi freschi o il tradizionale pesto che non con i salumi.

Tra le farciture non convenzionali che preferisco:
  • formaggio caprino morbido con menta fresca tritata
  • pecorino di fossa con miele di castagno e sesamo
  • caciotta fresca, valeriana e nocciole tritate
  • scaglie di grana e miele di zagara
  • tomino alla griglia e confettura di pere

Ingredienti x 32 crescentine grandi o 64 piccole:
500g acqua tiepida
450g farina tipo 0
250g farina tipo 1
50g farina di semi di lino
250g farina di farro integrale
125g di olio extravergine
50g di semi tostati vari (zucca, lino, girasole, sesamo, papavero)
15g di sale
1g di lievito


Procedimento:
si scioglie il lievito con un pizzico di zucchero, si diluisce con un po' di acqua tiepida presa dal totale e si mescola assieme a tutti gli altri ingredienti. Usando questa quantità minima di lievito, si lascia lievitare l'impasto tutta la notte. Circa due ore prima di iniziare la cottura si formano le singole crescentine. Una volta stendevo l'impasto e poi lo ritagliavo con un bicchiere o l'apposito attrezzo, ma ultimamente preferisco suddividere l'impasto in 64 pezzi (si divide l'impasto in 2 per 6 volte) con questa quantità di farina e poi modellare le palline, schiacciarle a mano e metterle su dei vassoi cosparsi di semola a lievitare nuovamente, coperte con un panno per non farle seccare.
Se vi piacciono delle crescentine più grandi, anziché dividere l'impasto per 6 volte, fermatevi a 5.

crescentine lievitate e pronte per essere cotte

crescentine a metà cottura sulla pietra refrattaria
La cottura si effettua o nell'apposito attrezzo metallico da scaldare sulla fiamma o su pietra refrattaria. Le crescentine si cuociono tipicamente in circa 5-7 minuti.

lunedì 5 maggio 2014

Torta alla castagna e ricotta di capra

Non è la prima volta che faccio una torta alla castagna, questa volta ho voluto aggiungere la ricotta come ingrediente, ma mi ci sono volute diverse prove prima di trovare la giusta proporzione tra gli ingredienti.

bizcocho de castaña y queso ricotta de cabra
Rispetto all'altra ricetta questa contiene meno farina di castagne per cui risulta più delicata di gusto, inoltre la farina integrale di farro la rende decisamente più rustica rispetto ad una torta tradizionale.
Questa torta ha un piacevole aroma di castagna ovviamente non intenso come nel castagnaccio.
La combinazione della ricotta con la farina di castagne è un classico della cucina povera dell'Appennino Modenese, dove un tempo si preparavano i necci, sorta di piadine di farina di castagne e acqua, farciti con la ricotta e forse un po' di miele, se c'era, altrimenti ricotta e basta.

Ingredienti:
5 uova
200g di ricotta di capra
125g di farina di farro integrale
175g di zucchero
100g di farina di castagne
100g di farina tipo 0
60g di amido di mais (maizena)
60g di burro
1 bustina (16g) di lievito vanigliato
un pizzico di sale
marrons glacè per decorare
farina di mais per polenta per infarinare lo stampo

Procedimento:
sbattete la ricotta con lo zucchero e un pizzico di sale fino a trasformarla in una crema liscia (come il ripieno dei cannoli siciliani), poi unite le uova intere, il burro fuso, le farine setacciate e infine il lievito. Otterrete un impasto denso e semifluido. Imburrate uno stampo a cerniera e poi cospargetelo con farina di mais da polenta, eliminando l'eccesso. Volendo i pezzetti di marrons glacè si possono anche mescolare all'impasto, ma nell'ultima realizzazione non li ho messi, lasciandone solo tre per decorazione (da aggiungere dopo la cottura).

torta di castagna e ricotta di capra
Infornate a 180 gradi per 50 minuti circa, verificate la cottura interna col classico bastoncino.
Lasciate raffreddare e successivamente decoratela come più vi piace, zucchero a velo e pezzetti marrons glacè ad esempio.

lunedì 24 marzo 2014

Pane al cocco in cassetta

Per la serie pani esotici, ecco qui un esemplare di pane al cocco in cassetta.

pan de coco

Il pane al cocco emana un gradevole profumo di... cocco e si presta molto bene per una colazione a base di pane, burro e miele oppure come accompagnamento ad un pezzetto di cioccolata, nel mio caso preferibilmente fondente.
Con queste dosi di zucchero non è un pane particolarmente dolce.

Ingredienti per il lievitino
100g farina tipo 0
50ml acqua
1g di lievito di birra fresco
un pizzico di zucchero

Ingredienti pane al cocco (2 pani):
lievitino
800g farina tipo 0
100g farina semintegrale tipo 1
400ml latte di cocco
50g zucchero di palma
50g cocco grattugiato
50ml acqua (per sciogliere lo zucchero di palma)
10g di sale

Procedimento:
L'elaborazione del pane avviene in due fasi, prima si prepara il lievitino, sciogliendo il lievito con un pizzico di zucchero e mescolandolo ad acqua e farina. Si lascia riposare 12-18 ore e poi lo si utilizza mescolando agli altri ingredienti. Lo zucchero di palma va sciolto in poca acqua per renderlo più facilmente amalgamabile. Ottenuto l'impasto lo si lascia lievitare fino al raddoppio. Dipendendo dagli orari in cui si svolgono queste operazioni, se necessario si può mettere in frigo e riprendere il giorno dopo (io ho fatto così).
Avvenuta la lievitazione, si prende l'impasto e lo si stira e piega per tre volte a distanza di mezz'ora una dall'altra.
La stiratura e la piegatura servono a dare forza all'impasto che lieviterà una seconda volta dentro agli stampi.
Si prende l'impasto, lo si solleva prima da una parte e poi dalla parte opposta per farlo allungare uniformemente, poi si prende un lembo e lo si piega per un terzo della lunghezza, si prende il lembo opposto e lo si ripiega sopra agli altri due. Si preme leggermente e poi si gira di 90 gradi, poi lo si ripiega a metà. Si mette a lievitare per 30 minuti e si ripete l'operazione per altre 2 volte.
Infine si divide l'impasto in due parti uguali, si stendono con le mani e si arrotolano, infine si sistemano negli stampi. 

el pan de coco en el horno apagado

Nel giro di 2-3 ore dovreste notare una lievitazione piuttosto accentuata.

despues de 2-3 horas el pan de coco se presenta bien levantado

A questo punto accendere il forno a 200 gradi, tenendo coperti i pani per evitare che si asciughi la superficie. Infornate quando il forno è caldo.

pan de coco recien salido del horno

Dopo circa 30 minuti il pane sarà pronto. Sfornatelo e dopo una decina di minuti, estraetelo dallo stampo e giratelo sotto sopra, per far evaporare l'umidità della parte inferiore del pane.

domenica 2 febbraio 2014

Pollo ai sapori dei Caraibi per guarnire arepas o riso bianco

Oggi sapori centro e sud americani o per meglio dire caraibici!
Non è una ricetta ufficiale, è una fusione di due ricette, usando però ingredienti classici della cucina caraibica.

Arepa con pollo caribeño
Ingredienti:
6 sopracoscia di pollo senza pelle
2 peperoni di colore diverso (rosso, verde o giallo)
6 bacche di pimento
6 bacche di pepe nero
1 briciola di noce moscata
1 foglia di alloro
1 cipolla
1 chiodo di garofano
1 cucchiaio di paprika dolce
1 cucchiaino raso di peperoncino macinato
1 lattina di latte di cocco da 165ml
3 manciate di cocco grattugiato
2 cucchiai di olio di mais
1 cucchiaio di strutto
mezzo bicchiere di vino bianco
chile habanero a piacere (se lo volete molto piccante)
acqua q.b.
sale q.b.

Per la preparazione delle arepas, fate riferimento alla relativa ricetta.

Procedimento:
Fate rosolare i pezzi di pollo in una padella con due cucchiai d'olio di mais. Nel frattempo tritate la cipolla finemente che aggiungerete quando il pollo avrà assunto un colore rosato su tutti i lati. Tagliate i peperoni a listarelle sottili.
Aggiungete il cucchiaio di strutto e fate dorare la cipolla, poi aggiungete i peperoni. Mescolate spesso per evitare attaccamenti e far cuocere uniformemente. Salate. Aggiungete tutte le spezie macinate finemente, poi unite il vino bianco. Versate quindi abbastanza acqua da portare il livello del liquido all'altezza di circa un dito e poi tappate con un coperchio. Girate i pezzi di pollo ogni tanto. Quando il pollo sarà ben cotto, cioè potrete staccarlo dall'osso con facilità, sminuzzatelo e rimettetelo a cuocere nella padella.
Asando las arepas, el pollo ya está listo
Unite il latte di cocco, il cocco grattugiato e il chile habanero solamente se lo volete molto piccante.
Fate cuocere ancora qualche minuto scoperto per far asciugare l'eccesso di liquido. Nel frattempo potete preparare le arepas che andranno servite ben calde o, in alternativa, riso bianco che si sposa molto bene.
Se usate riso bianco, consiglio usare riso basmati o anche riso profumato thailandese.

sabato 28 dicembre 2013

Risotto al morlacco con mandorle e miele

Avendo comprato una fetta di formaggio Morlacco, oggi ho prodotto questo risottino.

risotto al formaggio Morlacco, con mandorle e miele

Non ho molto altro da aggiungere, il gusto leggermente acidulo del morlacco secondo me richiama qualcosa di dolce così ho deciso di aggiungere un po' di miele e di mandorle macinate.
Risultato molto soddisfacente.

Ingredienti:
200g circa di formaggio Morlacco
360g di riso carnaroli
20g di mandorle macinate
20g circa di burro
2 cucchiaini di miele d'acacia
mezza cipolla piccola
mezzo bicchiere di vino bianco
3 foglie di salvia

pepe a piacere
sale q.b.
acqua o brodo (750ml circa)

Procedimento:
soffriggete la cipolla tritata finemente nel burro e quando sarà ben appassita aggiungete il riso. Fate tostare mescolando continuamente per circa 5 minuti, poi aggiungete il vino e l'acqua (o brodo) fino a coprire il riso. Mettete anche le foglie di salvia, il pepe e un po' di sale. Man mano che il riso si cuoce e assorbe l'acqua, aggiungetene un po' alla volta, fino a quando il riso sarà ben al dente (circa 15-16 minuti). A quel punto, aggiungete le mandorle macinate, il miele, sciogliete il formaggio e poi spegnete, aggiustate di sale, lasciate il riso coperto per un paio di minuti prima di servire.

mercoledì 13 novembre 2013

Torta di pere alla rinascimentale

Eccesso di pere? Qualunque doppio senso è assolutamente involontario :-D
Ho comprato una cassa di pere abate ma la temperatura mite me le ha fatte maturare ad una velocità incontrollabile, per cui bisognava inventarsi una maniera di smaltirle. Ecco quindi che per mera necessità ebbe i natali la torta alle pere alla rinascimentale.

tarta de peras con especias
L'impasto è identico a quello della torta di mele campanine, che vi consiglio vivamente perché è buonissima, la miscela di spezie invece è un classico delle ricette di dolci di origine rinascimentale e da qui il nome della ricetta.
La presenza del pane grattugiato secondo me esalta il sapore della torta per la presenza del sale.

Ingredienti:
250g di farina tipo 00
200g di zucchero
200g di burro
10g di lievito per dolci
4 uova
3 pere abate o williams mature
un cucchiaio di limoncello
spezie macinate miste: pepe lungo, zenzero, cannella, chiodo di garofano
un pizzicone di sale
pane grattugiato per lo stampo
un po' di burro fuso e zucchero di canna in cristalli per decorare


Procedimento:
montate il burro a spuma con lo zucchero e il sale, poi aggiungete gradualmente farina e uova. Unite anche il limoncello o scorza di limone grattugiata e il lievito. Se avete una impastatrice o un robot da cucina, usatelo!
L'impasto rimarrà piuttosto consistente, non liquido, da spatolare diciamo. Pelate le pere, tagliatele a fette e cospargetele con le spezie macinate.
Imburrate uno stampo apribile da 24 cm e poi cospargetelo di pane grattugiato.
Versate l'impasto e poi sopra le pere, che affonderanno durante la cottura.
Infornate per circa 50 minuti a 180 gradi.
All'uscita potete cospargere con un po' di burro fuso e zucchero di canna in cristalli.

torta di pere con spezie rinascimentali

Anche questa torta secondo me è migliore se consumata a partire dal giorno successivo.

martedì 15 novembre 2011

Ciambelline antidepressive

È un periodo un po' così, poca voglia di scrivere, poco tempo, poche soddisfazioni e allora scatta l'ormone antidepressivo che ti chiede il cioccolato, lo zuccherino e tutto ciò che serve per mandare giù le grane.

rosquita y rompope

Prendendo la ricetta delle ciambelline allo yogurt, ho tolto lo yogurt e ho messo un vasetto di polpa di zucca cotta a vapore.

rosquita de calabaza con chocolate y rompope

Poi siccome mi sembravano troppo poco anti-depressive, ci ho messo sopra la cioccolata fusa a bagnomaria e nel buco, prima di servire il rompope, fratello quasi gemello del comune vov. E dopo uno si sente meglio per forza... :-)

Per i minori di 8 anni invece ho puntato sulla coreografia (ma la coreografia è di mia moglie...)

rosquitas de calabaza para Halloween

Alla fine, tutti contenti.

giovedì 2 giugno 2011

Focaccia alla ricotta & friends

Che succederebbe se prendessimo la focaccia al formaggio di Recco e la facessimo prendere la residenza a Roma?


Forse verrebbe fuori una variante dove al posto della prescinseua compare la ricotta con l'immancabile corredo di fiori di zucca e alici. O forse no.
Sia come sia, io ci ho provato e i commensali hanno approvato, anche se tra di essi non vi erano né genovesi, né romani.




La ricetta dell'impasto è quella solita. Per il ripieno, 300g di ricotta, 100g di fiori di zucca, qualche alice sott'olio, un po' di sale dentro e sopra e un filo d'olio per ungere la cupola.



La cottura nel forno a legna, oltre ad essere veloce (2-3 minuti intorno ai 320 gradi), regala sempre profumi esaltanti dentro casa, altro che Arbre Magique!

mercoledì 18 maggio 2011

Meglio la crostata di mango o quella di fragole e banana?

Siccome quelli di Google se la stanno prendendo moooolto comoda con il recupero della precedente ricetta dedicata alla pasca rasucita di Lilly, prematuramente e inopinatamente scomparsa da questo blog, per smaltire un po' di incazzatura mi sono buttato sulle crostate di frutta esotica e semi-esotica.


Niente di particolarmente impegnativo, ma di grande soddisfazione oculistica e gustativa. D'altra parte bisogna pur approfittarne quando la frutta è buona e la stagione invita, ché di crostata di frutta fresca a Natale nessuno sente la necessità.
E sperando che questa ricetta non scompaia nei recessi dei server di Google quando i suddetti si decideranno finalmente a resuscitare l'articolo fantasma.

Ingredienti per la pasta frolla:
250g farina tipo 00
150g zucchero
125g burro
1 uovo
1 tuorlo
2 cucchiai di liquore all'arancio o mandarino tipo cointreau
4g vanillina o 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un bel pizzico di sale

per la farcitura alla frutta:
1 mango maturo
2 fette di ananas fresco e maturo
mezza banana
altra frutta a piacere per decorare (mirtilli, lamponi, fragole)
succo di limone

oppure:
un cestino di fragole mature, circa 250g (o più se le mettete in verticale!)
una banana
succo di limone

per la crema al limone:
1 tuorlo
80ml latte
10g di farina
30g di zucchero
un pizzico di sale
il succo di mezzo limone

per la gelatina:
mezza bustina di gelatina (tortagel) seguendo le istruzioni sulla bustina (dimezzando le dosi, ovviamente)

Procedimento:
preparate la base di pasta della crostata. Ho utilizzato la stessa ricetta che uso sempre, con una sola variazione, al posto del vino bianco ho usato il cointreau. Sbattete l'uovo più il tuorlo extra con lo zucchero, la vaniglia, un grosso pizzico di sale e due cucchiai di cointreau. Aggiungete gradualmente la farina setacciata e il burro a temperatura ambiente, fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile, con il quale rivestite uno stampo a cerniera di circa 26cm, opportunamente imburrato e infarinato.


A differenza della crostata di pesche che feci tempo addietro e di quella mista con la marmellata, qui la frutta la mettete tutta dopo la cottura della base perché è frutta che rende meglio da fresca. Cuocete quindi la base e non vi preoccupate se si alza o si gonfia, la potete sgonfiare quando la tirate fuori con un po' di delicatezza.


Quando la base si sarà raffreddata, preparate la cremina al limone, che con la frutta fresca fa sempre la sua figura. In un pentolino sbattete il tuorlo con lo zucchero e un po' di vaniglia, aggiungete la farina e mescolate bene fino ad ottenere un composto liscio poi allungate con il latte un po' alla volta mescolando bene. Mettete a fuoco basso e mescolate continuamente per evitare attaccamenti. Appena accenna ad addensare, spegnete e versate il succo di mezzo limone mescolando rapidamente. Versate sulla base e distribuite uniformemente.


Dopo che si sarà raffreddata anche la cremina di limone siete pronti per la guarnizione. Qua sbizzarritevi come meglio vi pare, io non ho ecceduto con la fantasia, una volta sono rimasto sul classico fragola-banana, mentre la volta precedente era stato il turno del mango-ananas-banana-mirtillo. Se vi piacciono le crostate di frutta, credo non rimarrete delusi.



Come tocco finale si prepara la gelatina al limone. Basta mezza bustina di tortagel, a meno che non vi piaccia molto la gelatina alta due dita... La funzione della gelatina per me è sia quella di conservante che di dare stabilità ai pezzetti di frutta, poi confesso che mi piace quella puntina di brusco data dalla presenza del succo di limone. Per le istruzioni vi lascio a quelle ottime scritte sulla confezione :-)

Non vorremo mica reinventare l'acqua calda!

mercoledì 6 aprile 2011

Costine di puledro alla "o la va o la spacca"

Con la ricetta di oggi, le costine di puledro alla "o la va o la spacca" altrimenti dette "alla come viene viene", voglio inaugurare una nuova categoria tra le molte che già affollano questo blog, quella delle ricette improbabili o difficilmente ripetibili, una specie di sublimazione dell'arte di riciclare gli avanzi di cucina spacciandoli per piatti lungamente ponderati.


Poi, pensandoci bene, non era la prima volta che presentavo una ricetta improbabile, così ho deciso di infilare anche la ricetta delle scorze di melanzana riciclate e ho già altre due o tre ricette che scalpitano per fregiarsi del titolo di ricetta improbabile (ma buonissima, eh!).

Non so come vada a casa vostra, ma a casa mia ogni tanto ci si ritrova con dei rimasugli e siccome solitamente sono troppo poco per farci una porzione singola o troppo per finirli da soli, capita che tocchi inventarsi una maniera più o meno raffinata di smerciarli, possibilmente cavandoci qualcosa di buono o di commestibile se non altro.
Il guaio è proprio quando esce un piatto succulento ma difficilmente ripetibile, come in questo caso :-)

E dopo chi ce la fa a rifarlo uguale se è la mescolanza di due o tre combinazioni cosmiche?

Ad esempio, la ricetta di oggi è nata casualmente a seguito di alcune "fortunate" circostanze, tipo quella di aver dimenticato in frigo delle costine di puledro comprate diversi giorni prima, aver trovato un peperone sepolto in un cassetto, un fondo di bottiglia di vino bianco malvasia rimasta dopo una cena con amici e il voler eliminare a tutti i costi un avanzo di carciofi alla romana non abbastanza alla romana, anche se di bell'aspetto.

Questo per dire che più che darvi una ricetta, oggi vi propongo un'idea, da aggiustare come vi pare, in base a quello che vi è rimasto in frigo e rigorosamente senza acquistare gli ingredienti apposta.

Ingredienti:
1Kg di costine di puledro (o di maiale o anche agnello)
1 peperone verde
1 cipolla grossa
1 carota grossa
1 bicchiere di vino bianco malvasia
avanzo di carciofi alla romana e relativo intingolo
2 cucchiai d'olio extravergine
1 foglia di alloro
1 rametto di timo fresco
1 rametto di maggiorana fresca
5-6 grani di pepe nero
sale q.b.
acqua q.b.


Procedimento:
nella pentola in cui si effettuerà la cottura, soffriggete il trito di cipolla e carota per qualche minuto, poi rimuovete il soffritto e tenetelo da parte. Fate rosolare la carne nella stessa pentola con due cucchiai d'olio (mica vogliamo sprecare le pentole per cucinare degli avanzi!) a fuoco medio finché non sarà ben dorata su tutti i lati. Unite nuovamente il soffritto e aggiungete il vino, poi coprite la carne con acqua tiepida.
Successivamente aggiungete anche le spezie e proseguite la cottura, che sarà piuttosto lunga, a fuoco bassissimo e con coperchio. Dopo un'ora aggiungete il peperone, arrostito sulla fiamma e sbucciato (così come si fa con i chiles messicani), tagliato a cubetti o a strisce.
Quando la carne sarà tenera, dopo circa 2 ore e mezza dall'inizio, spegnete e aggiungete i carciofi eventualmente smembrati assieme al loro condimento, mescolate bene e servite.

Insomma, di questo non ne è avanzato da dover nuovamente riciclare :-D

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