Cerca una ricetta o un ingrediente

Visualizzazione post con etichetta Tlazzate e Tlazzerie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Tlazzate e Tlazzerie. Mostra tutti i post

venerdì 24 agosto 2018

Dolcetti croccanti alla banana e müsli

Ogni tanto proseguo i miei esperimenti con le banane mature e questa è l'ultima versione uscita. Detesto gettare le banane mature!



Tutto è cominciò dalla ricetta di qualche anno fa, valida se volete invece dei dolcetti morbidi e avete almeno 3 banane molto mature da riciclare.

Nella nuova ricetta invece basta una sola banana, ben matura, quella con la buccia quasi completamente scura ma all'interno ancora soda, non sfatta.



Procedimento:
mescolate la farina con l'uovo (se usate anche il bianco verranno leggermente più morbidi, se li volete più secchi eliminate il bianco dell'uovo), l'olio di cocco o di semi, lo zucchero, il sale e la cannella. Quando avrete ottenuto una polvere omogenea aggiunte il müsli e infine la banana a pezzetti piccoli. Impastate ancora con l'aiuto di un cucchiaio, dovete semplicemente ottenere un composto molto grezzo che a malapena sta insieme.
Disponete su una piccola leccarda coperta con carta da forno cercando di formare dolcetti di grandezza simile.


Infornate a 180C per 15 minuti circa. 

mercoledì 16 novembre 2016

Risotto belga

Oggi un piatto ideale per il clima fresco autunnale per non dire invernale, un bel risotto che battezzerei risotto belga perché gli ingredienti caratteristici, riso a parte, sono tutti di provenienza belga, dai cavolini di Bruxelles alla birra ambrata Maredsous.

risotto "belga"
Mentre l'approvigionamento di cavolini e birra belga non è un problema, essendoci in tutti i supermercati, trovare un formaggio belga è decisamente più ostico. L'ideale sarebbe un formaggio come l'Orval, ma in mancanza, potete ripiegare su un formaggio olandese o al limite su dell'ottima fontina nostrana.
Quanto alla birra, l'ideale è una birra ambrata o scura, tipo appunto la Maredsous o la Chimay.


Procedimento:
Per prima cosa occorre cuocere a vapore i cavolini di Bruxelles, occorreranno circa 20 minuti.
Tritate finemente la cipolla e soffriggetela per qualche minuto con un po' di burro a fuoco medio. Quando la cipolla sarà appassita, aggiungete il riso. Fatelo tostare mescolandolo spesso, circa 2-3 minuti e aggiungete metà bottiglia di birra, poi coprite di brodo o acqua con un po' di dado. Aggiungete i cavolini, calcolate due o tre a persona, tritati.


Proseguite la cottura per circa 16-17 minuti, aggingendo liquido se necessario. Quando il riso sarà cotto ma ancora ben al dente, aggiungete anche il formaggio grattugiato, spegnete la fiamma e mescolate facendo sciogliere il formaggio. Lasciate riposare per un paio di minuti prima di servire.

martedì 15 marzo 2016

Polpettine fritte di melanzane, tlazzescamente saporite

Sono avanzate melanzane alla griglia?
No problem, le possiamo riciclare per fare delle saporitissime polpettine di melanzane fritte.

Polpette di melanzane - Albóndigas de berenjena
Dato che le melanzane grigliate tendono ad avere un sapore più concentrato rispetto a quelle bollite, ho aggiunto un po' di uvetta di Corinto per contrasto.



Procedimento:
tritate finemente le fette di melanzana precedentemente grigliate assieme all'aglio e ai pomodori secchi sott'olio, poi trasferite l'impasto in un contenitore e aggiungete l'uovo, i profumi, il sale, l'uvetta e metà del pane grattugiato, l'altra metà la userete per impanare le polpettine prima di friggerle. Dovete ottenere un impasto morbido e umido (vedi foto sotto).
Queste polpettine si prestano a molte variazioni, ad esempio potete aggiungere all'impasto pasta d'acciughe, capperi, pinoli o mandorle tritate.


Scaldate l'olio e quando è a temperatura cuocete 5-6 polpettine alla volta. Le polpettine dovrebbero avere le dimensioni di una noce. Friggetele per 5 minuti circa e poi trasferitele su carta assorbente.

lunedì 15 febbraio 2016

Fregola con carciofi

Vi è avanzato un carciofo alla romana e vi sembra brutto mangiarvelo tutto da soli in faccia al resto della famiglia?
La fregola coi carciofi vi toglierà dall'imbarazzo.


A rigore avrei dovuto intitolare la ricetta "fregola con carciofO", ma siccome, volendo, potete abbondare, lasciamo il plurale che si fa sempre miglior figura ;-)
Ovviamente il vostro unico carciofo dovrà essere una bella mammola romana carnosa e tenera, cucinata alla romana, cioè stufata in olio, aglio, pepe, sale e profumata con mentuccia romana.



Procedimento:
do per scontato che il carciofo sia già cotto perché è essenziale che la verdura risulti molto tenera, quasi fino a spappolarsi alla fine della cottura, mentre se si parte dal carciofo crudo, alcune parti potrebbero risultare ancora durette quando la fregola è pronta.

carciofi alla romana - alcachofas al estilo romano
 
Per prima cosa quindi fate soffriggere in due cucchiai di olio uno spicchio d'aglio, quando sarà diventato di color rosato rimuovetelo e versate la fregola, che farete rosolare per un paio di minuti, dopo di che versate il mezzo bicchiere di vino bianco e sfumate. Aggiungete quindi il carciofo GIÀ COTTO a tocchetti, compresi i pezzi di gambo se avete cotto anche quelli e possibilmente il liquido di cottura del carciofo che darà ulteriore sapore, poi coprite la fregola con acqua. Salate e pepate al gusto, rabboccando con poca acqua man mano che la fregola assorbe. La consistenza finale è da minestra densa, non troppo brodosa, quindi aggiungete acqua (o brodo se l'avete) un poco alla volta. La fregola cuoce in circa 15 minuti, ma, come sempre, conviene assaggiare per essere sicuri.

sabato 12 dicembre 2015

Dolcetti svelti alla banana e frutta secca

Mai più banane da gettare perché troppo mature! Oggi prepariamo infatti una ricetta facile e veloce ma di soddisfazione per coloro che amano sgranocchiare qualcosa di sfizioso, i dolcetti di banana e frutta secca, senza grassi aggiunti e senza glutine.

dolcetti alla banana e frutta secca

L'idea di preparare questi dolcetti mi è venuta per riciclare le banane molto mature e il mio consiglio è proprio di usare questo tipo di banane profumatissime anziché quelle acerbe che si comprano di solito, non importa se hanno parti molli e gelatinose, tanto vanno ridotta in poltiglia comunque.
Con l'esclusione della farina di riso, dei fiocchi di avena e del miele, il resto degli ingredienti è a piacere, potete aggiungere frutta secca a scelta, mandorle, noci, nocciole, anacardi, arachidi, uvetta, mirtilli secchi, bacche di goji, scaglie di cocco, papaya disidratata, zenzero a cubetti, oppure potete riciclare anche un residuo di müsli già pronto o riso soffiato, amaranto soffiato, fiocchi di mais, secondo i vostri gusti personali.
A me piace anche aggiungere qualche spezia, cannella e zenzero macinati, ad esempio.



Procedimento:
la preparazione è banale, per non dire bananale :-), schiacciate brevemente le banane con una forchetta e aggiungete via via gli altri ingredienti ottenendo così un impasto sodo che porzionerete a piacimento, mettendo i dolcetti su una leccarda coperta da un foglio di carta da forno.

dolcetti alla banana pronti per il forno

Infornare a 140°C per circa 25-30 minuti, meglio se in un forno ventilato. È preferibile usare una temperatura bassa per non bruciare i dolcetti che devono quasi seccarsi più che cuocersi.

dolcetti alla banana appena usciti dal forno

I dolcetti si conservano bene in un contenitore di vetro chiuso, sempre che non li divoriate subito ;-)

venerdì 20 novembre 2015

Schiaccia secca semplice o al pomodoro o come volete voi

Oggi una ricetta facile facile, a prova di fornaio totalmente negato, prepariamo la schiaccia secca o sfoglia che dir si voglia, sfiziosa, di quelle che ci attirano come calamite e ci costringono a piluccare un pezzetto ogni volta che le passiamo davanti :-)


schiaccia secca semplice
Chissà se gli antichi greci o romani preparavano qualcosa di simile,vi consiglio di leggere questo interessante ma non lungo articolo di Taccuini Storici sulle origini della panificazione.



Procedimento:
Nulla di più semplice, mescolare le farine, il sale, l'olio e l'acqua e impastare fino ad ottenere una massa liscia che lascerete riposare almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo suddividete l'impasto nel numero desiderato di porzioni, la ricetta è per 4 sfoglie di 32cm x 25cm circa. L'importante è stenderla uniformemente e sottile, per facilitare la comparsa delle tipiche bolle.

schiaccia secca semplice salata in superficie

Una volta stesa la sfoglia la potete condire come più vi aggrada, la combinazione pomodoro e origano è un classico, ma si può fare anche al peperoncino macinato se vi piace piccante oppure con erbe aromatiche o un poco di lardo pestato con aglio e rosmarino, la fantasia può sbizzarrirsi. Nel caso della sfoglia semplice si cosparge semplice con un pizzico di sale.

schiaccia secca al pomodoro e origano
Infornate a 210C a forno già caldo per 15 minuti circa, in ogni caso la sfoglia è sicuramente pronta quando le bolle diventano color marroncino.
Consiglio di stendere una sfoglia alla volta mentre l'altra si cuoce, tenendo le porzioni coperte per evitare che si secchino in superficie.

Queste schiacce sono ideali per accompagnare antipasti o per vivacizzare il cosiddetto cestino del pane e si conservano senza problemi per qualche giorno.

sabato 17 ottobre 2015

Paella tropicale con gamberi e cocco

Oggi una ricetta di paella in versione fantasiosa, con sapori tropicali, grazie al latte di cocco, alle bacche di pimento e alle code di gambero. Peccato solo non essere in spiaggia!

paella tropical con camarones y leche de coco
È una ricetta abbastanza semplice che può servire egregiamente da piatto unico, la cui esecuzione non dovrebbe richiedere più di 45 minuti totali. Chi la dovesse preferisce piccante o molto piccante, potrebbe aggiungere delle listarelle di chile habanero.
Ovviamente siete liberi di aggiungere altri ingredienti di mare a piacere.


Procedimento:
per prima cosa pelate i peperoni alla solita maniera, dopo averli abbrustoliti sulla fiamma fino a bruciare la cuticola esterna, metteteli a sudare per una decina di minuti chiusi in un sacchetto, dopo di che li pulirete facilmente rimuovendo con le dita la parte bruciacchiata. Apriteli, eliminate i semi e tagliateli a striscioline. Tenetene un terzo da parte per la fase successiva.
Tritate finemente gli spicchi d'aglio, mettetene da parte la metà per la fase successiva e l'altra nella padella grande assieme a mezza cipolla grande anch'essa tritata e due cucchiai di olio di mais.
Soffriggete aglio e cipolla per qualche minuto poi aggiungete i filetti di peperoni e continuate la cottura. Dopo 5 minuti versate sopra il riso uniformemente. Fate soffriggere il riso brevemente poi pareggiate meglio che potete e versate sopra acqua fino a coprire il riso ma senza eccedere. Salate, pepate, aggiungete anche le bacche di pimento macinate e coprite col coperchio.
Sorvegliate di tanto in tanto e se l'acqua dovesse essere già stata assorbita completamente ma il riso ancora indietro di cottura, aggiungetene un po' alla volta, ma senza arrivare a coprire. Verificate la quantità di sale assaggiando e aggiungendo se necessario.
Quando il riso è quasi cotto aggiungete il latte di cocco e coprite.
Nel frattempo soffriggete i filetti di peperone rimasti con l'aglio che avevate tenuto da parte e un goccio d'olio. Dopo 5 minuti aggiungete le code di gambero e cuocete per altri 5 minuti, salate e pepate, poi spegnete. Questa cottura va eseguita in contemporanea a quella del riso in modo da avere tutto pronto più o meno allo stesso momento.
Infine guarnite coi gamberi e i filetti di peperoni prima di servire in tavola.

paella tropicale con gamberi e latte di cocco

sabato 7 febbraio 2015

Grissini ai pomodori secchi

La ricetta di oggi è speciale non perché abbia cucinato chissà quale leccornia, benché questi grissini ai pomodori secchi siano veramente sfiziosi, ma per il fatto di inaugurare una nuova era digitale nel mondo delle ricette di cucina :-)

Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados

Era da un po' che mi frullava in mente questa idea e ci ho messo un po' a realizzarla, peraltro non è ancora completamente terminata, ma di questo ne parlerò successivamente.
Insomma, quale sarebbe questa clamorosa novità?

Come vedete qua sotto, al posto della solita lista degli ingredienti statica, c'è una tabellina dove oltre alle quantità degli ingredienti ci sono anche i prezzi delle cosiddette "materie prime" e i relativi costi in rapporto alla quantità effettivamente utilizzata. L'applicazione calcola anche quanto spendete per realizzare la ricetta tenendo conto delle quantità frazionarie, cioè se occorre ad esempio un chilo e mezzo di farina venduta in confezioni da 1Kg, il prezzo totale calcolato sarà quello per acquistare 2 confezioni.

Inoltre questa tabella è interattiva, ossia potete cambiare le quantità o il numero delle porzioni nel caso vogliate preparare un quantitativo inferiore o superiore, cosa che a me succede spesso di voler fare quando leggo ricette altrui, il che mi costringe a prendere la calcolatrice per ricalcolare tutti gli ingredienti in proporzione.

Bene, da oggi, almeno sul mio blog, chiunque potrà utilizzare la tabellina interattiva senza bisogno di ricorrere alla calcolatrice e inoltre avrà anche un'idea abbastanza precisa sul costo per preparare la ricetta. La cosa però non finisce qui, perché i prezzi ovviamente cambiano col tempo e l'applicazione che sta alla base di tutto consentirà di aggiornare i prezzi degli ingredienti in maniera automatica, nel caso lo si desideri.




Dato che sto ancora lavorando all'applicazione potrebbe accadere che la tabella interattiva non venga visualizzata correttamente, nel qual caso fornisco anche la tradizionale versione statica.

Ingredienti:
240 farina di grano tenero tipo 0
120 farina di grano tenero integrale
140ml acqua
100g olio extravergine d'oliva
50g pomodori secchi sott'olio
6g sale
3g lievito di birra fresco


Procedimento:
sciogliete il lievito con lo zucchero, poi impastate tutti gli ingredienti tranne i pomodori secchi. Tritate i pomodori secchi finemente e poi incorporateli al resto. Fate riposare l'impasto per una mezz'ora poi formate 32 porzioni (basterà suddividere l'impasto in due parti e ripetere l'operazione di suddivisione a metà per altre 4 volte).
Stirate i grissini come dei vermicelli della lunghezza desiderata, infarinateli e poi disponeteli sulla leccarda da forno, nel mio caso li ho disposti parallelamente al lato corto della leccarda da 43x34cm.
Lasciateli lievitare fino al raddoppio.
Cuoceteli per una trentina di minuti a 180 gradi o finché non diventano leggermente scuri, poi socchiudete il forno e lasciateli seccare.
Una variante in chiave di riciclo consiste nel sostituire una parte dell'olio con quello di conserva delle alici o dei pomodori secchi, che renderà i grissini ancora più saporiti.

Grissini ai pomodori secchi - Palillos con jitomates deshidratados
 Attenzione perché questi grissini inducono dipendenza.
:-D

venerdì 3 ottobre 2014

Confortante zuppa di lenticchie nere e piselli spezzati

Nel cinquantesimo anniversario della "nascita" di Mafalda, cosa c'è di meglio per festeggiarla di una odiatissima zuppa?


sopa de lentejas y chicharos secos
Mi piace inventare zuppe prendendo spunto da ricette esistenti e provando nuove combinazioni e la massima soddisfazione ce l'ho quando riciclo qualche ingrediente parcheggiato in dispensa in attesa di un'idea o un fondo inutilizzato, come in questo caso in cui ho impiegato delle lenticchie nere siciliane acquistate qualche mese fa e un eccesso di pane autoprodotto che tagliato a fette, abbrustolito, unto e agliato diventa complemento ideale di quasi qualsiasi minestra.
Questa ricetta non ha nulla di stravagante o rivoluzionario, però si è rivelata assai gustosa, è destinata ad essere replicata.


Ingredienti:
250g lenticchie nere siciliane, nere, piccole e tonde
250g piselli spezzati
2l acqua circa
1 cipolla rossa media
1 spicchio di aglio
1 manciata di prezzemolo fresco
1 foglia di alloro
1/2 bicchiere di vino rosso
sale q.b.
pepe nero macinato a piacere
olio extravergine d'oliva q.b.
pane abbrustolito

Procedimento:
le piccole lenticchie nere richiedono circa 40 minuti di cottura, mentre i piselli secchi 30, per cui si inizia cuocendo le lenticchie, aggiungendo i piselli successivamente, dopo che le lenticchie avranno preso a bollire. All'acqua di cottura aggiungete una foglia di alloro che ci sta bene.
A parte soffriggete in due cucchiai di olio d'oliva la cipolla tritata finemente con uno spicchio d'aglio anch'esso tritato per 6-7 minuti a fuoco moderato, badando che non si bruci.
La cipolla soffritta si aggiunge senza indugi alla pentola di legumi e si versa anche mezzo bicchiere di vino rosso corposo. Mentre procede la cottura della zuppa, approfittate per abbrustolire delle fette di pane, non necessariamente fresco, ma nemmeno troppo duro. Quando avranno preso colore, ritiratele e strofinatele con aglio poi ungetele con un filo d'olio extravergine.
Non dimenticate di salare la minestra, conviene farlo qualche minuto prima di servire perché si evita il problema dell'eccesso di sale. Se le lenticchie ed i piselli hanno assorbito molto liquido, aggiungetene un po' per mantenere la zuppa brodosa.
Infine tritate un mazzetto di prezzemolo fresco che unite alla zuppa al momento di servire.

zuppa di lenticchie nere e piselli spezzati
E buona cena!

domenica 18 maggio 2014

Torta sabbiosa al profumo di castagna

Prendete la ricetta della torta sabbiosa e sostituite 50g di fecola con 50g di farina di castagne, lasciando tutto il resto inalterato.

Torta sabbiosa alla castagna a sinistra, tradizionale a destra

Il risultato è una torta, sempre tipo sabbiosa, ma con un delicato sentore di castagna.

mercoledì 14 maggio 2014

Crescentine (aka tigelle) integrali e salutiste, praticamente blasfeme

Ultimamente, assecondando le voglie salutiste di mia moglie, quando si tratta di organizzare una cena a base di crescentine (meglio note come tigelle) ne preparo sempre una parte di tipo integrale, usando questa ricetta "calibrata" a furia di esperimenti.

crescentine integrali mantenute in caldo dentro una "tortillera" rivestita

A differenza delle crescentine tradizionali, non c'è strutto e oltre il 50% della farina di grano tenero è sostituita da un mix di farine integrali o semi-integrali con l'aggiunta di semi tostati che ci restituiscono un prodotto con un impasto più sapido, forse più adatto ad essere degustato con formaggi freschi o il tradizionale pesto che non con i salumi.

Tra le farciture non convenzionali che preferisco:
  • formaggio caprino morbido con menta fresca tritata
  • pecorino di fossa con miele di castagno e sesamo
  • caciotta fresca, valeriana e nocciole tritate
  • scaglie di grana e miele di zagara
  • tomino alla griglia e confettura di pere

Ingredienti x 32 crescentine grandi o 64 piccole:
500g acqua tiepida
450g farina tipo 0
250g farina tipo 1
50g farina di semi di lino
250g farina di farro integrale
125g di olio extravergine
50g di semi tostati vari (zucca, lino, girasole, sesamo, papavero)
15g di sale
1g di lievito


Procedimento:
si scioglie il lievito con un pizzico di zucchero, si diluisce con un po' di acqua tiepida presa dal totale e si mescola assieme a tutti gli altri ingredienti. Usando questa quantità minima di lievito, si lascia lievitare l'impasto tutta la notte. Circa due ore prima di iniziare la cottura si formano le singole crescentine. Una volta stendevo l'impasto e poi lo ritagliavo con un bicchiere o l'apposito attrezzo, ma ultimamente preferisco suddividere l'impasto in 64 pezzi (si divide l'impasto in 2 per 6 volte) con questa quantità di farina e poi modellare le palline, schiacciarle a mano e metterle su dei vassoi cosparsi di semola a lievitare nuovamente, coperte con un panno per non farle seccare.
Se vi piacciono delle crescentine più grandi, anziché dividere l'impasto per 6 volte, fermatevi a 5.

crescentine lievitate e pronte per essere cotte

crescentine a metà cottura sulla pietra refrattaria
La cottura si effettua o nell'apposito attrezzo metallico da scaldare sulla fiamma o su pietra refrattaria. Le crescentine si cuociono tipicamente in circa 5-7 minuti.

lunedì 5 maggio 2014

Torta alla castagna e ricotta di capra

Non è la prima volta che faccio una torta alla castagna, questa volta ho voluto aggiungere la ricotta come ingrediente, ma mi ci sono volute diverse prove prima di trovare la giusta proporzione tra gli ingredienti.

bizcocho de castaña y queso ricotta de cabra
Rispetto all'altra ricetta questa contiene meno farina di castagne per cui risulta più delicata di gusto, inoltre la farina integrale di farro la rende decisamente più rustica rispetto ad una torta tradizionale.
Questa torta ha un piacevole aroma di castagna ovviamente non intenso come nel castagnaccio.
La combinazione della ricotta con la farina di castagne è un classico della cucina povera dell'Appennino Modenese, dove un tempo si preparavano i necci, sorta di piadine di farina di castagne e acqua, farciti con la ricotta e forse un po' di miele, se c'era, altrimenti ricotta e basta.

Ingredienti:
5 uova
200g di ricotta di capra
125g di farina di farro integrale
175g di zucchero
100g di farina di castagne
100g di farina tipo 0
60g di amido di mais (maizena)
60g di burro
1 bustina (16g) di lievito vanigliato
un pizzico di sale
marrons glacè per decorare
farina di mais per polenta per infarinare lo stampo

Procedimento:
sbattete la ricotta con lo zucchero e un pizzico di sale fino a trasformarla in una crema liscia (come il ripieno dei cannoli siciliani), poi unite le uova intere, il burro fuso, le farine setacciate e infine il lievito. Otterrete un impasto denso e semifluido. Imburrate uno stampo a cerniera e poi cospargetelo con farina di mais da polenta, eliminando l'eccesso. Volendo i pezzetti di marrons glacè si possono anche mescolare all'impasto, ma nell'ultima realizzazione non li ho messi, lasciandone solo tre per decorazione (da aggiungere dopo la cottura).

torta di castagna e ricotta di capra
Infornate a 180 gradi per 50 minuti circa, verificate la cottura interna col classico bastoncino.
Lasciate raffreddare e successivamente decoratela come più vi piace, zucchero a velo e pezzetti marrons glacè ad esempio.

lunedì 24 marzo 2014

Pane al cocco in cassetta

Per la serie pani esotici, ecco qui un esemplare di pane al cocco in cassetta.

pan de coco

Il pane al cocco emana un gradevole profumo di... cocco e si presta molto bene per una colazione a base di pane, burro e miele oppure come accompagnamento ad un pezzetto di cioccolata, nel mio caso preferibilmente fondente.
Con queste dosi di zucchero non è un pane particolarmente dolce.

Ingredienti per il lievitino
100g farina tipo 0
50ml acqua
1g di lievito di birra fresco
un pizzico di zucchero

Ingredienti pane al cocco (2 pani):
lievitino
800g farina tipo 0
100g farina semintegrale tipo 1
400ml latte di cocco
50g zucchero di palma
50g cocco grattugiato
50ml acqua (per sciogliere lo zucchero di palma)
10g di sale

Procedimento:
L'elaborazione del pane avviene in due fasi, prima si prepara il lievitino, sciogliendo il lievito con un pizzico di zucchero e mescolandolo ad acqua e farina. Si lascia riposare 12-18 ore e poi lo si utilizza mescolando agli altri ingredienti. Lo zucchero di palma va sciolto in poca acqua per renderlo più facilmente amalgamabile. Ottenuto l'impasto lo si lascia lievitare fino al raddoppio. Dipendendo dagli orari in cui si svolgono queste operazioni, se necessario si può mettere in frigo e riprendere il giorno dopo (io ho fatto così).
Avvenuta la lievitazione, si prende l'impasto e lo si stira e piega per tre volte a distanza di mezz'ora una dall'altra.
La stiratura e la piegatura servono a dare forza all'impasto che lieviterà una seconda volta dentro agli stampi.
Si prende l'impasto, lo si solleva prima da una parte e poi dalla parte opposta per farlo allungare uniformemente, poi si prende un lembo e lo si piega per un terzo della lunghezza, si prende il lembo opposto e lo si ripiega sopra agli altri due. Si preme leggermente e poi si gira di 90 gradi, poi lo si ripiega a metà. Si mette a lievitare per 30 minuti e si ripete l'operazione per altre 2 volte.
Infine si divide l'impasto in due parti uguali, si stendono con le mani e si arrotolano, infine si sistemano negli stampi. 

el pan de coco en el horno apagado

Nel giro di 2-3 ore dovreste notare una lievitazione piuttosto accentuata.

despues de 2-3 horas el pan de coco se presenta bien levantado

A questo punto accendere il forno a 200 gradi, tenendo coperti i pani per evitare che si asciughi la superficie. Infornate quando il forno è caldo.

pan de coco recien salido del horno

Dopo circa 30 minuti il pane sarà pronto. Sfornatelo e dopo una decina di minuti, estraetelo dallo stampo e giratelo sotto sopra, per far evaporare l'umidità della parte inferiore del pane.

domenica 2 febbraio 2014

Pollo ai sapori dei Caraibi per guarnire arepas o riso bianco

Oggi sapori centro e sud americani o per meglio dire caraibici!
Non è una ricetta ufficiale, è una fusione di due ricette, usando però ingredienti classici della cucina caraibica.

Arepa con pollo caribeño
Ingredienti:
6 sopracoscia di pollo senza pelle
2 peperoni di colore diverso (rosso, verde o giallo)
6 bacche di pimento
6 bacche di pepe nero
1 briciola di noce moscata
1 foglia di alloro
1 cipolla
1 chiodo di garofano
1 cucchiaio di paprika dolce
1 cucchiaino raso di peperoncino macinato
1 lattina di latte di cocco da 165ml
3 manciate di cocco grattugiato
2 cucchiai di olio di mais
1 cucchiaio di strutto
mezzo bicchiere di vino bianco
chile habanero a piacere (se lo volete molto piccante)
acqua q.b.
sale q.b.

Per la preparazione delle arepas, fate riferimento alla relativa ricetta.

Procedimento:
Fate rosolare i pezzi di pollo in una padella con due cucchiai d'olio di mais. Nel frattempo tritate la cipolla finemente che aggiungerete quando il pollo avrà assunto un colore rosato su tutti i lati. Tagliate i peperoni a listarelle sottili.
Aggiungete il cucchiaio di strutto e fate dorare la cipolla, poi aggiungete i peperoni. Mescolate spesso per evitare attaccamenti e far cuocere uniformemente. Salate. Aggiungete tutte le spezie macinate finemente, poi unite il vino bianco. Versate quindi abbastanza acqua da portare il livello del liquido all'altezza di circa un dito e poi tappate con un coperchio. Girate i pezzi di pollo ogni tanto. Quando il pollo sarà ben cotto, cioè potrete staccarlo dall'osso con facilità, sminuzzatelo e rimettetelo a cuocere nella padella.
Asando las arepas, el pollo ya está listo
Unite il latte di cocco, il cocco grattugiato e il chile habanero solamente se lo volete molto piccante.
Fate cuocere ancora qualche minuto scoperto per far asciugare l'eccesso di liquido. Nel frattempo potete preparare le arepas che andranno servite ben calde o, in alternativa, riso bianco che si sposa molto bene.
Se usate riso bianco, consiglio usare riso basmati o anche riso profumato thailandese.

sabato 28 dicembre 2013

Risotto al morlacco con mandorle e miele

Avendo comprato una fetta di formaggio Morlacco, oggi ho prodotto questo risottino.

risotto al formaggio Morlacco, con mandorle e miele

Non ho molto altro da aggiungere, il gusto leggermente acidulo del morlacco secondo me richiama qualcosa di dolce così ho deciso di aggiungere un po' di miele e di mandorle macinate.
Risultato molto soddisfacente.

Ingredienti:
200g circa di formaggio Morlacco
360g di riso carnaroli
20g di mandorle macinate
20g circa di burro
2 cucchiaini di miele d'acacia
mezza cipolla piccola
mezzo bicchiere di vino bianco
3 foglie di salvia

pepe a piacere
sale q.b.
acqua o brodo (750ml circa)

Procedimento:
soffriggete la cipolla tritata finemente nel burro e quando sarà ben appassita aggiungete il riso. Fate tostare mescolando continuamente per circa 5 minuti, poi aggiungete il vino e l'acqua (o brodo) fino a coprire il riso. Mettete anche le foglie di salvia, il pepe e un po' di sale. Man mano che il riso si cuoce e assorbe l'acqua, aggiungetene un po' alla volta, fino a quando il riso sarà ben al dente (circa 15-16 minuti). A quel punto, aggiungete le mandorle macinate, il miele, sciogliete il formaggio e poi spegnete, aggiustate di sale, lasciate il riso coperto per un paio di minuti prima di servire.

mercoledì 13 novembre 2013

Torta di pere alla rinascimentale

Eccesso di pere? Qualunque doppio senso è assolutamente involontario :-D
Ho comprato una cassa di pere abate ma la temperatura mite me le ha fatte maturare ad una velocità incontrollabile, per cui bisognava inventarsi una maniera di smaltirle. Ecco quindi che per mera necessità ebbe i natali la torta alle pere alla rinascimentale.

tarta de peras con especias
L'impasto è identico a quello della torta di mele campanine, che vi consiglio vivamente perché è buonissima, la miscela di spezie invece è un classico delle ricette di dolci di origine rinascimentale e da qui il nome della ricetta.
La presenza del pane grattugiato secondo me esalta il sapore della torta per la presenza del sale.

Ingredienti:
250g di farina tipo 00
200g di zucchero
200g di burro
10g di lievito per dolci
4 uova
3 pere abate o williams mature
un cucchiaio di limoncello
spezie macinate miste: pepe lungo, zenzero, cannella, chiodo di garofano
un pizzicone di sale
pane grattugiato per lo stampo
un po' di burro fuso e zucchero di canna in cristalli per decorare


Procedimento:
montate il burro a spuma con lo zucchero e il sale, poi aggiungete gradualmente farina e uova. Unite anche il limoncello o scorza di limone grattugiata e il lievito. Se avete una impastatrice o un robot da cucina, usatelo!
L'impasto rimarrà piuttosto consistente, non liquido, da spatolare diciamo. Pelate le pere, tagliatele a fette e cospargetele con le spezie macinate.
Imburrate uno stampo apribile da 24 cm e poi cospargetelo di pane grattugiato.
Versate l'impasto e poi sopra le pere, che affonderanno durante la cottura.
Infornate per circa 50 minuti a 180 gradi.
All'uscita potete cospargere con un po' di burro fuso e zucchero di canna in cristalli.

torta di pere con spezie rinascimentali

Anche questa torta secondo me è migliore se consumata a partire dal giorno successivo.

giovedì 31 ottobre 2013

Torta paradiso-può-attendere

Il confine tra la vera torta paradiso e la torta sabbiosa è assai labile, per cui stavolta ho deciso di non fare né l'una, né l'altra, ma una specie di via di mezzo. Non si possono fare sempre le stesse cose!
O forse sì.

pastel "el paraíso puede esperar tantito" :-D

Sia come sia, a me il risultato è piaciuto molto e poi è di una facilità estrema, non c'è nemmeno il calvario degli albumi montati da inglobare, per cui la consiglio a chi dispone di una impastatrice o di un robot da cucina. Forse c'è meno poesia ma il risultato non mi ha assolutamente deluso, anzi, per cui bando alle ciance!
È una torta senza lievito, non ce n'è bisogno, la presenza delle uova e la montatura degli ingredienti funzionano egregiamente quindi non si avvertirà quella sensazione leggermente astringente dovuta di solito alla presenza del bicarbonato o del lievito chimico.
Se al posto della farina di mais userete l'equivalente peso di farina di grano, vi avvicinerete ulteriormente alla torta paradiso classica, seppure con dosi leggermente differenti.

Ingredienti:
225g burro
200g zucchero a velo
150g fecola di patate
75g farina tipo 00
75g farina di mais tipo fioretto
4 uova grandi (circa 240g)
due cucchiai di Cointreau o limoncello oppure scorza di limone grattugiata
una presa di sale

Procedimento:
sbattete energicamente il burro a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e il sale, deve risultare spumoso.  Unite la fecola, quindi le farine e infine le uova intere, miscelando per bene.

la masa final se presenta bastante densa
Imburrate e infarinate con farina di mais uno stampo apribile di 20cm.
hay que allanarla con la ayuda de una espátula
Infornate per 45-50 minuti a 170 gradi circa saggiando con uno stecchino per accertarvi della avvenuta cottura al centro.

el pastel saliendo del horno
Quando sarà raffreddata, giratela se la volete che la superficie abbia un aspetto completamente piano.
el pastel volteado para que resulte plano
Spolveratela con zucchero a velo.

el pastel con su capíta de azúcar glas

listo para comer!
Questo tipo di torta per me è sempre meglio se consumato a partire dal giorno dopo. Si conserva bene sotto una campana di vetro, Ikea courtesy ;-)

sabato 10 novembre 2012

Ci sono più ricette del pan di mort milanese che milanesi

Partendo da una delle innumerevoli ricette di pan di mort milanese, con qualche variazione resa necessaria dalla mancanza di questo o quell'ingrediente, sono usciti fuori questi dolcetti deliziosamente aromatici e adatti al periodo novembrino.

pan di mort (pan de muertos estilo milanés)
Il trip del pane dei morti milanese scattò qualche giorno fa, allorché, passando per Milano, ho avvistato una versione del pan di mort in una pasticceria e non ho potuto esimermi dall'assaggiarla, trovandola deliziosa.
Dopodiché ho cominciato a vagare disperatamente da una ricetta all'altra riscontrando una assoluta discordanza tra ingredienti, dosi e procedimenti, salvo avere come minimo comune denominatore la presenza del cacao. Tutto il resto è opinabile, a quanto pare, si va dagli amaretti ai savoiardi, dalle mandorle ai fichi secchi, dall'uvetta ai canditi, dalla farina alla fecola.
Ho deciso quindi di partire dalla ricetta di Rosanna perché proviene da un vecchio libro di cucina milanese e quindi, si suppone, sia più vicina alla versione in voga mezzo secolo fa.

Rispetto alla ricetta originale sono partito con metà delle dosi e qualche rimaneggiamento che l'attento lettore è libero di eliminare :-)

Ingredienti per 12 pezzi:
150g di farina tipo 00
100g di zucchero di canna tipo demerara
100g di zucchero semolato bianco
mezzo bicchiere di vino bianco secco
70g di scorza d'arancia candita
45g di cioccolato fondente 77% (nella ricetta originale ci va quello "standard")
30g di mandorle macinate (nella ricetta originale sarebbero 150g)
30g di pinoli
30g di noci (nella ricetta originale non ci sono)
30g di burro (mia aggiunta, ma la prossima volta proverò senza)
25g di cacao amaro
1 cucchiaino raso di lievito non vanigliato (nell'originale non c'è)
1 cucchiaino di miele di castagno
1 cucchiaino raso di spezie macinate: zenzero, cannella, noce moscata, pepe lungo (nell'originale le ultime due non ci sono, ma c'è il chiodo di garofano)
mandorle a scaglie per decorare (a piacere, mia aggiunta)
zucchero a velo q.b.

Procedimento:
unite la farina, lo zucchero, il cioccolato fuso assieme al burro, le mandorle macinate, il cacao, il miele e le spezie macinate finemente e amalgamente il tutto con il vino. Quando l'impasto sarà omogeneo aggiungete la frutta secca e i canditi.

pane dei morti milanese prima di entrare in forno
Formate delle porzioni ovali, decorate, se volete, con scaglie di mandorle e infornate per 30 minuti a 160 gradi.
pane dei morti milanese all'uscita dal forno
All'uscita dal forno spolverizzate di zucchero a velo.

il pan di mort si conserva bene in una scatola di latta
Conservate i dolcetti in una scatola di latta.
Non sarà vero pan di mort, qualunque cosa significhi, ma a me son piaciuti assai.

domenica 14 ottobre 2012

Il reverse-engineering delle camille - post semiserio per una ricetta serissima

Non è la prima volta che mi dedico al reverse-engineering di una ricetta di successo e poi dovevo rimpinguare la categoria umorismo di patata che giaceva dimenticata da troppo tempo.

Scatto fugace alla camilla 1.0, prima dell'estremo sacrificio (della camilla eh!)

Il tentativo più famoso rimane quello della inimitabile torta Barozzi, seguito da quello degli shortbread fingers. Per non parlare del reverse-engineering della panna...

Oggi tocca alle famosissime camille.
Ma chi o cosa sarebbero queste camille , ma soprattutto il reverse-engineering è pericoloso per l'uomo o per la donna?

Partiamo con la prima risposta armati dell'imprescindibile dizionario Tlazzarelli, un'opera che definirei come minimo unica, per non dire... incompiuta: 
dicesi camilla nota merendina alle carote del famoso, per non dire famigerato, "Mulino Bianco" Barilla.
Non pensiate che sia uno spottone subliminale a maggior gloria della nota casa alimentare parmense (arrotate sempre la erre quando dite parmense), sono rimasto uno dei pochi rimasti a non essere sponsorizzato neanche dal cibo per cani, wof!

los pedacitos morados en la "camilla" son de zanahoria negra

È una tortina astuta che mira a spegnere sul nascere i sensi di colpa tipici delle mamme quando comprano le merendine al supermarket, grazie alla presenza delle salubri carote. Dovete sapere infatti che i papà i sensi di colpa non li hanno quasi mai, neanche quando mangiano due fette di salame con l'aglio alte un dito di nascosto prima di pranzo per chiudere con un ritocco di sottecchio al livello del barattolo di nutella, salvo dichiarare poi di non avere molto appetito oggi stranamente...

Ma torniamo alla questione centrale, è noto infatti che un contorno di carote rigorosamente e asceticamente scondite dà diritto di mangiare qualsivoglia cochinada (lo dico in spagnolo perché suona meglio) a prescindere dagli ingredienti ivi contenuti. Se poi alle normali carote, aggiungiamo perfino alcune omeopatiche striscioline di carote viola, le cui virtù salutistiche fanno impallidire tutti gli altri comuni ortaggi, le camille si trasformeranno in un toccasana per la vostra dieta, ma sia chiaro che declino ogni responsabilità se poi farete la pipì blu o se vi cresceranno i capelli colorati come a Lady Gaga (ho dovuto segare la parte inferiore della foto perché il look minimalista della signora Germanotta cozzava contro il divieto di visione del sito ai minori di 18 anni...).

il sobrio look acqua e sapone alla cryptonite di Lady Gaga
Armato quindi di salutari carote e della lista degli ingredienti rimanenti presente per legge sul retro della confezione delle camille, mi accingo ad intraprendere questo primo tentativo di imitazione.
Che dire, oggi mi sento praticamente il Baumgartner della colazione, pronto a paracadutarmi nella farina da mezzo metro d'altezza, sempre che non tiri troppo vento...
Veniamo dunque al reverse-engineering, una parola da hacker, seppure della gastronomia e non vi intimorite, oggi siete su cookieleaks (© Tlaz 2012)!

Also sprach la lista ufficiale degli ingredienti:
zucchero, farina di frumento, olio di girasole, carote (14%), uova, mandorle (7%), ecc. ecc.
Come vedete non ci sono le quantità.
Beh non vorremo mica fermarci di fronte a simili quisquilie?
E poi quelle percentuali sono il nostro cavallo di Troia, qualunque siano gli ingredienti, noi sappiamo che ci sono il 14% di carote e il 7% di mandorle e poi c'è più zucchero che farina perché viene prima nella lista. E poi c'è il nostro bagaglio culturale di ricette, mica pizza e fichi (che poi pizza e fichi ho scoperto essere di una bontà trascendentale per cui come non detto).
Per fare 12 camille da 40g grammi circa l'una, dobbiamo partire da 500g totali d'impasto, ergo il 14% di 500g fa 70g di carote e 35g di mandorle. Il resto lo tireremo a indovinare.

Ovviamente il primo approccio non sarà azzeccato al 100% essendoci diverse variabili in gioco, però aiuta ad aggiustare la mira per il secondo, se mai ci sarà.
Inspiegabilmente per cuocere le camille ho tirato fuori dal reliquiario gli stampini per muffin dell'Ikea, uno dei casalinghi più imbarazzanti che abbia mai comprato in vita mia, come già ebbi a dire una volta parlando di un sedicente contenitore antiaderente. Questa volta però, memore della fregatura precedente, ho imburrato e infarinato gli stampini e alla fine l'operazione di sformatura è filata quasi completamente liscia, ad eccezione di una mezza camilla, rimasta troppo affezionata al suo loculo. È stata dura, ma ho dovuto giustiziarla con un cucchiaino, le briciole impazzite scappavano da tutte le parti.

desayunando "camilla"

Ingredienti per 12 salutari camille:
120g di zucchero
110g di farina tipo 00
100g di salutare olio di mais (quello ufficiale è di girasole, ma c'assomiglia)
70g di salubri carote grattugiate (di cui 15g di portentose carote viola)
35g di mandorle macinate fini fini fini
1 uovo
8g lievito vanigliato
2 cucchiai di sanissimo succo d'arancia
pizzico di sale

Procedimento:
sbattere lo zucchero con l'uovo, poi aggiungere la farina, l'olio, le mandorle macinate, il lievito e il pizzico di sale. L'impasto risultante è piuttosto denso, ma l'aggiunta delle carote e del succo d'arancia lo renderà più fluido. Imburrate e infarinate gli stampini e poi versate il composto senza superare il livello pari alla metà, perché tendono a gonfiarsi abbastanza.
Per cuocere le camille bastano 15 minuti circa a 180 gradi scarsi.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...