Di ricette di brutti e buoni o brutti ma buoni che dir si voglia, ne devono esistere tante quante sono le nonne o le zie italiane.
Sia come sia, questi sono quelli che faceva mia madre, di cui temevo di non avere la ricetta, salvo scoprire di averla avuta sempre davanti al naso, ma sotto falso nome.
In realtà lei per brutti e buoni intendeva di solito un'altra cosa, una specie di biscotto duro, che mio nonno chiamava inequivocamente straca-ganase, che suona giapponese, ma in realtà è solo mantovano...
Questi invece sono decisamente friabili e non dovrebbero comportare rischi per le dentiere, anche se, a scanso di equivoci, declino qualsivoglia responsabilità per eventuali danni alle protesi ortodontiche :-)
Insomma, voglio dire, c'è il rischio che in realtà questi dolcetti non siano affatto brutti, ma certamente sono ottimi, quindi passiamo oltre.
Il difetto principale di questi dolcetti sta nell'aspetto un po' sgarruppato, come dicono a Napoli, sotto la cui meringata veste si cela in realtà un infido connubio di pasta frolla e mandorla che rende difficile dire basta, specialmente se si viene continuamente distratti dal sacrosanto proposito di mangiare l'ultimissimo e poi più, da qualche petulante amica venuta a prendersi un caffé a casa vostra.
Ingredienti:
190g farina tipo 00
100g burro
100g mandorle
200g zucchero
1 uovo
sale q.b.
Procedimento:
Impastate farina, metà zucchero e il burro ammorbidito con un pizzicone di sale, fino a formare una specie di sfarinato uniforme. Aggiungere il tuorlo dell'uovo, mettendo da parte la chiara. A questo punto procedete a mano perché con il calore aiuterete il burro a fondere e a legare il tutto. Occorrerà però esercitare una certa pressione per fare stare insieme questo impasto piuttosto farinoso.
Stendete la pasta ottenuta su una superficie dove si possa staccare facilmente se avete intenzione di dare forme di animaletti o simili, altrimenti potete stenderla direttamente sulla teglia da forno, spessore neanche mezzo dito, regolatevi anche in base a quanti pezzi volete ottenere.
Tostare e sbriciolare le mandorle (magari lo potete fare pure prima) e mettere da parte.
A questo punto montare la chiara d'uovo con un pizzico di sale e quando è ben soda, unite lo zucchero rimasto. Alla fine mescolare sommariamente con le mandorle tritate.
Stendere infine la copertura sulla pasta frolla e infornare per 45 minuti a circa 150 gradi.
Varianti possibili nella copertura: aggiunta di cacao oppure pezzetti di cioccolato al posto delle mandorle oppure alla messicana (ettepareva...) con cocco grattugiato e cannella in polvere.
Per i più arditi, mandorle intere con caramello filante.
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martedì 26 febbraio 2008
Brutti e buoni o brutti ma buoni?
sfornato da
Byte64
alle
23:15
archiviato in Biscotti, Cucina italiana, Dolci
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2 commenti:
Per essere brutti sono pure troppo carucci, i nostri brutti ma buoni sono proprio bruttissimi, altro che quadratini :))
ma sai, se li avessero chiamati bruttini ma buonini sarebbe stato quasi peggio...
;-)
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