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mercoledì 4 giugno 2008

Di krapfen, donas o bomboloni che dir si voglia

Paese che vai, bomboloni che trovi.
A parte che bisogna dare al Kaiser quel che è del Kaiser, i bomboloni, prima di essere tali, sono soprattutto Krapfen, viennesi, come la Sacher, austriaci, come il Kranz, seppure farciti di marmellata.
La storia dei krapfen è piuttosto lunga, pare che risalgano al XIII secolo ed erano soprattutto dolci dei giorni di festa. Sembra quindi che non siano frutto dell'inventiva della bella fornarina Cecilia Krapf, nell'anno Domini 1690, così come probabilmente è leggenda che le fornarine siano sempre belle...


Nel lungo viaggio dall'Austria al Messico (a proposito di strani scambi culturali, chissà se gli austriaci hanno poi restituito il favoloso pennacchio originale di Moctezuma ai messicani, quello conservato al Völkerkundemuseum di Vienna), hanno guadagnato il buco centrale e perso la marmellata, poi dopo aver risieduto per qualche tempo negli Stati Uniti, dove sono diventati doughnuts, hanno clandestinamente valicato la frontiera nel verso contrario al solito e sono diventati donas. Las donas di solito sono vuote all'interno e ricoperte da glassa di vari sapori e sono visibili al centro di questa favolosa canasta, già apparsa su questi schermi quando parlai della cucina messicana tradizionale.


Anche in Italia nella sua evoluzione da krapfen a bombolone, la marmellata è sparita per far posto alla crema pasticcera o ad altri ripieni sostanziosi. Sia come sia, il bombolone è ormai assurto a protagonista di sagre ed è uno dei più classici strapuntini notturni dei tiratardi.
Qualche bamboccione ha perfino tentato di utilizzarli qualche mese fa come armi improprie (le famigerate bombe intelligenti?) durante un Prodi-torio attacco al loft del Partito Democratico, un atto sacrilego che ha provocato un inutile spargimento di crema e un innalzamento della glicemia al Uolter.

Nella sua versione da bar, il bombolone è sicuramente il mio dolce preferito, ma evito di indulgere causa preoccupante allargamento del giropanza.

Ingredienti (per 8-10 krapfen):
150g farina tipo 0
30g di burro
30g di zucchero
1 uovo + 1 tuorlo (uova medie)
10g lievito fresco
3 cucchiai di latte
un pizzicone di sale
olio per friggere q.b.


Procedimento:
Preparare il lievitino sciogliendo il lievito di birra con un cucchiaino di zucchero, quindi aggiungere 40g di farina presi dal totale e tre cucchiai di latte tiepido. Impastare bene e mettere da parte finché non raddoppia di volume.
Una volta pronto, prendere la farina rimasta, lo zucchero, il burro morbido, l'uovo e il tuorlo extra e impastare assieme al lievitino, fino a ottenere un impasto che si stacca dal piano di lavoro. A quel punto mettere la pastella a lievitare in un posto riparato per il tempo necessario al raddoppio di volume.
A questo punto sgonfiare l'impasto e stenderlo fino a ottenere una sfoglia di circa 1 cm di altezza.
Ricavare dei dischi di circa 10 centimetri di diametro.
Friggerli in olio ben caldo, devono gonfiarsi e diventare quasi rotondi.
Appena diventano maneggiabili, tagliarli lateralmente e farcirli con crema pasticcera o quel che preferite. Alla fine spolverarli con zucchero a velo o zucchero semolato oppure immergeteli su un lato in una bella glassa.

Ma come si fa la crema pasticcera?
Quella che vedete nelle foto per me era favolosa, però de gustibus non disputandum est...

Ingredienti per la crema pasticcera:
3 tuorli
85g zucchero
30g di farina
250ml di latte
1 bustina di vaniglia
pizzico di sale
scorzetta di limone (facoltativa)

Procedimento:
Scaldare il latte e spegnere al primo inizio di bollore. Nel frattempo sbattere i tuorli con lo zucchero e la vaniglia fino a renderli spumosi poi aggiungere la farina setacciata. Unire il latte caldo un po' alla volta, mescolando continuamente e mettere il tutto sul fuoco basso, continuando a mescolare finché la crema non si sarà addensata. Spegnere e lasciare raffreddare. La crema deve rimanere morbida, non deve essere densa necessariamente come un budino.
A me piace più fredda che calda, quindi l'ho preparata mentre stava lievitando l'impasto dei bomboloni.
Se volete fare una crema alla cioccolata, potete prendere metà della preparazione dal fuoco e tenerla da parte, facendoci sciogliere dentro 40g di cioccolata fondente mentre finite di preparare la crema normale e poi finirete di addensare quella al cioccolato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma com'è che i boccacceschi (e semi) aneddoti li conosci tutti tu? :)))))

Byte64 ha detto...

Perché sono un uomo fortunato!

:-D

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