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sabato 9 febbraio 2008

Testarolo al pesto

Ho scoperto i testaroli a 40 anni suonati, durante un invito a cena (senza delitto) da una amica di mia moglie. Se non fosse stato per lei, probabilmente avrei continuato a vivere nella più becera ignoranza.

Sì perché il testarolo è difficile da reperire al di fuori del territorio d'origine, la lunigiana, il che lo rende una specie di fossile gastronomico "vivente", essendo giunto quasi inalterato dall'epoca romana fino a noi, qualcosa quindi da degustare in loco o da comprare nei negozietti del posto o se proprio non resistete alla tentazione, via internet.

Insomma, quando lo vidi per la prima volta, rimasi perplesso, ma anche affascinato da questo strano disco molliccio dal profumo affumicato e l'idea di metterlo a cuocere nell'acqua bollente ma a fiamma spenta, mi sembrava quasi un capriccio.

Inutile dire che dopo l'assaggio, il testarolo è diventato un inseparabile appuntamento, se non addirittura un motivo irrinunciabile per una gita molto fuori porta un paio di volte all'anno.

Non vi starò a tediare oltre con le mie menate, anche perché la ricetta del testarolo è quasi banale, almeno quanto lo può essere la ricetta di un buon pesto alla genovese. In realtà sembra che si abbini bene anche ad un sugo a base di funghi o di noci, però cosa volete che vi dica, per me il pesto alla genovese è proprio la morte sua.

Di fare il testarolo a casa non ci penso proprio, servirebbe un testo di argilla da scaldare sulle braci e quindi, siamo sinceri, si fa prima a comprarlo già fatto, anche se la ricetta di per sè non sembra particolarmente difficile.

Checché riportino alcune ricette, la dose giusta per 4 persone è di 2 testaroli, diciamo che al limite ne avanzerà un piattino per fare uno striminzito bis.

La difficoltà sta quindi tutta nel preparare un bel pesto alla genovese (o una sua umile imitazione, come nel mio caso...), sapendo che i genovesi doc ci concederanno al massimo le attenuanti generiche solo dopo aver verificato che l'olio extravergine d'oliva sia ligure, così come il basilico e sorvolando sull'origine dell'aglio o del pecorino.

In ogni caso, declinando sin da ora qualsivoglia responsabilità, dichiaro che a me piace di più il pesto senza aglio. E adesso sparatemi pure, se volete.

Ingredienti per 2 testaroli (4 persone):
80g di basilico fresco circa
1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva ligure
3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
3 cucchiai di pecorino grattugiato
2 spicchi d'aglio
1 cucchiao di pinoli
sale grosso q.b.

Per la religiosa esecuzione del pesto, rimando all'ottima descrizione nel sito del consorzio del pesto.



PS: ieri ho trovato i testaroli al Carrefour di Bologna. Ho fatto incetta. :-)

9 commenti:

ariarossa ha detto...

che buoni tlaz

Byte64 ha detto...

Sì,
non mi ci far pensare, la nostra piccola scorta ormai è quasi esaurita ed è quasi l'una...

FAMEEE! ;-)

Anonimo ha detto...

I testaroli sono leggendari

Byte64 ha detto...

L'anno scorso capitai per caso a Pontremoli a fine agosto o primi di settembre, in piena festa medioevale e dentro al castello servivano diversi piatti tradizionali, oltre ai testaroli c'erano i panigacci e altri di cui ora non ricordo il nome. Un evento simpatico e un'occasione per conoscere cibi completamente sconosciuti...

Byte64 ha detto...

da circa un mese e mezzo i testaroli hanno fatto la loro comparsa anche alla Coop Estense, dove vengono venduti a peso d'oro alla modica cifra di €4,15...

Per i prezzi aggiornati, cliccate sul link che avevo messo in fondo all'articolo, giusto sotto l'ultima foto.

Anonimo ha detto...

Ho una ottima notizia per gli amanti dei testaroli (o panigacci) che vivono lontani dalla lunigiana. Da oggi li potete trovare in vendita sul sito www.italianfoodmania.com
Insieme ad essi troverete anche la Spongata (dolce tipico della lunigiana) ed altre leccornie.
Nicola

Byte64 ha detto...

Nicola,
interessante, ma fate anche vendita al minuto?
Mia moglie ogni tanto viene a La Spezia e vorrei sapere se c'è anche un negozio tradizionale a quell'indirizzo riportato nel vostro sito.

Magari mi metti pure nei siti amici, eh?

Byte64 ha detto...

ah, dimenticavo, curiosamente la spongata sembra essere un dolce abbastanza conteso nell'area che va dalla bassa reggiana al parmense.
Non sapevo esistesse pure la versione spezzina.

Ciao,
Tlaz

¿Gusta Usted? ha detto...

TLAZ, Interesane receta, al ver la fotografía, se me vino a la mente un plato de CHILAQUILES, no se por qué. Bueno después de todo es parecido, ya que los chilaquiles son también una tortilla cocinada en un comal, cortados y luego cocinados con salsa. Pendiente de publicar en mi blog.
Gracias por esta receta de la Massa Carrara. CIAO!

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