Una delle cose più incomprensibili e sovente fonte di malumore per l'italiano medio in vacanza rimane il fatto di non trovare la amata pasta nei menù delle cucine estere.
La cucina messicana non fa (quasi) eccezione perché in effetti non esistono primi piatti in senso italico, men che meno piatti a base di pasta, a meno che, con un colpo di fantasia, non finiate in qualche ristorante italiano o sedicente tale.
A onor del vero esiste la sopa de fideos, che si fa con quelli che dalle mie parti si chiamano capelli d'angelo, ma credo sia più di origine spagnola che messicana.
Volendo però trovare qualche parallelismo a tutti i costi, si potrebbe dire che le zuppe (sopas) svolgano il ruolo di primo piatto, specialmente se poi sono seguite da qualche pietanza sostanziosa.
Un classico, ad esempio, è il caldo de camarón (brodino di gamberi), che viene servito spesso come antipasto, ma sempre in porzioni esigue, una ciotolina appena, spesso senza nemmeno chiedere preventivamente se lo gradite.
La zuppa di tortillas invece è un vero classico della cucina messicana, ovviamente quasi ignota in Italia, ed è pressoché impossibile che un ristorante messicano autentico (di Città del Messico) non proponga nel suo menù sopa de tortilla o sopa azteca.
Avete mai visto una pizzeria che non proponga la pizza margherita?
Appunto.
Uno degli ingredienti fondamentali della sopa de tortilla è una erbetta tanto diffusa in Messico quanto sconosciuta in Italia, il cui nome di chiara origine azteca è epazote.
Per dire che razza di pianta bizzarra sia l'epazote, alias chenopodium ambrosioides, vi basti sapere che i miei tentativi di coltivarlo in vaso sono miseramente falliti, finché un giorno ho notato una pianticella incarognita tra le crepe del cemento vicino alla porta del mio garage (vedi foto). Insomma, è quel genere di pianta che viene su bene quando ci si disinteressa completamente di lei, cioè del genere preferito da mia moglie :-)
Dato che qui l'epazote praticamente è introvabile, se non ne avete, meglio non mettere niente, la rucola assomiglia un po' come forma ma non c'entra nulla come sapore. Esiste anche nella versione essiccata eventualmente, però è altrettanto difficile da trovare...
Ecco, piuttosto mettete un pizzico di origano se proprio.
L'altro ingrediente caratteristico, ma che a queste longitudini diventa giocoforza opzionale è il fatidico chicharrón, la cotenna di maiale fritta. Una volta ho provato a fare del chicharron casalingo, ma è venuto una schifezza, per cui è meglio lasciar stare, d'altro canto si tratta in questo caso di un ingrediente da aggiungere a posteriori secondo il gusto di ciascun commensale.
Comunque, nel caso vi fosse rimasta la curiosità di sapere com'è fatto 'sto benedetto chicharron, date un'occhiata a questa bella foto.
Ingredienti:
1 scatola di pelati
2 spicchi d'aglio
mezza cipolla
tortilla secca avanzata
brodo di carne q.b.
uno o due chiles ancho
formaggio fresco o di primissima stagionatura
avocado
chicharrón
qualche rametto di epazote (oppure un pizzico di origano in sostituzione)
olio di mais q.b.
sale q.b.
panna fresca liquida (opz.)
Procedimento:
di solito la tortilla avanzata viene tagliata a rombi e messa a seccare per farne questo utilizzo. In Messico è prassi comune visto che la tortilla è usata al posto del pane. E' assolutamente necessario usare tortillas di mais, le tortillas di farina di grano non c'entrano nulla!
Prendere quindi i rombi di tortillas di mais e friggeteli fino a farli dorare. Già che ci siete, date anche una passatina rapida al chile ancho (a cui avrete tolto i semi se non volete rischiare), in modo da renderlo croccante, senza bruciarlo.
In una casseruola di coccio fate rosolare la mezza cipolla finemente tritata con un po' di olio di mais e i due spicchi d'aglio che poi ritirerete. Dopo qualche minuto unite i pomodori pelati. Con un forchettone di legno riduceteli in poltiglia oppure frullateli preventivamente se volete ottenere una consistenza più omogenea. Unite quindi il brodo di carne fino a diluire per bene il sugo e portate ad ebollizione per qualche minuto.
Se l'avete, aggiungete l'epazote, oppure un pizzico di origano.
La quantità di brodo varia in base al gusto, a seconda che della densità che preferite. Infine aggiustate di sale.
Mentre il brodo è sul fuoco, approfittatene per tagliare a dadini o a grattuggiare grossolanamente il formaggio che dev'essere di tipo tenero e non troppo stagionato, io uso spesso della scamorza bianca fresca o del caciocavallo giovane. Tagliate anche a pezzettini l'avocado e il chile ancho che avevate messo da parte. Questi ingredienti sono da mettere in ciotoline affinché ciascuno se ne serva nella proporzione desiderata.
A questo punto potete aggiungere direttamente un po' di tortillas fritte oppure lasciate che ognuno ne aggiunga direttamente nel piatto.
Volendo potete terminare la guarnizione con qualche goccia di panna fresca liquida, ma più che altro per motivi decorativi.
Certo, con il caldo che fa qui a Luglio, una bella sopa de tortilla non è proprio la prima cosa che verrebbe in mente, lo ammetto.
:-D
Strozzapreti di farina e brodo
1 settimana fa
3 commenti:
mmmmmm!!!! que ganas de comer esa sopaaa!!!
el otro dia estaba leyendo precisamente un articulo de San Miguel de Allende y encontre que esta "gemellato" con un paesino en
Puglia... Acquaviva delle Fonti, espero ir pronto a corroborar jajaja!!
Tu esposa de que parte de Mexico es??
Saludooos!!!
P.D yo la sopa la hago son epazote... lo odio :P mi mama decia que era porque tengo lombrices en la panza.... sera?? jajajajaja
que bueno, así no sufres por la falta de epazote...
Mi vieja es chilanga, como dicen los mexicanos envidiosos de la provincia... :-D
Buonissima nonostante la calura lodigiana!
Ho provato a sostituire i chicharron con i nostri ciccioli fritti..il risultato e' stato accettabile anche se in effetti se ne puo' fare a meno. Saludos!!
Posta un commento