La zuppa di fave, sopa de habas, è una zuppa messicana classica.
Anche se forse non è famosa come la sopa de tortilla o quella di flor de calabaza, è pur sempre una zuppa assai popolare e ne esistono varie versioni. Quella che propongo io è quasi identica a quella presa dal mio libro di ricette messicane preferito, con qualche immancabile licenza poetica personale.
Che possiamo dire delle fave mentre arriva ora di cena?
Per molti anni sono state un cibo ignoto, in casa mia non si mangiavano mai per qualche imponderabile motivo, poi un giorno le ho comprate secche e da allora ho imparato a farle in vari modi. In Messico le fave sono arrivate con gli spagnoli, ma non riscossero un grande successo nei primi tempi. Oggi invece è facile trovare le fave tostate e insaporite con sale, limone e chile piquín ed è un piacere sgranocchiarle con un aperitivo.
Per chi volesse approfondire i retroscena leguminosi, ecco un piccolo pamphlet in spagnolo che copre gli ultimi 5.000 anni di storia della fava.
Da notare che le fave sono un alimento che può causare seri problemi a chi soffre di favismo.
Essendo una malattia genetica, o si soffre di favismo oppure no, per cui le fave sono del tutto innocue per chi non è affetto da questa malattia ereditaria.
Ingredienti:
250g di fave secche
400g di pelati (1 scatola)
1 litro di brodo
1 cipolla piccola
2 spicchi d'aglio
acqua q.b.
pane q.b.
sale q.b.
olio (di mais o di oliva) q.b.
prezzemolo q.b.
chile guajillo (1 pezzetto, opzionale)
cannella macinata (1 pizzico, opzionale)
mezza foglia di alloro (opzionale)
pepe nero macinato (opzionale)
Procedimento:
mettere le fave secche pelate a bagno almeno 12 ore prima, meglio se 24. Cuocerle per almeno un'ora in acqua salata, con la mezza foglia di alloro. Schiumate se necessario.
Quando le fave saranno cotte, cioè quando si spappolano, frullarle assieme all'acqua di cottura. In una pentola di terracotta preparate un soffritto con aglio e cipolla e peperoncino. Quando l'aglio sarà ben dorato, toglietelo. Aggiungere i pelati o i pomodori freschi senza pelle e farli cuocere per un quarto d'ora, poi aggiungere le fave frullate, il pepe macinato ed il pizzico di cannella. Fate restringere fino ad ottenere una consistenza abbastanza cremosa. Mentre la zuppa si restringe, preparate il pane, tagliandolo a rondelle e facendolo friggere in una padella con poco olio o burro. Tipicamente si usa pane tipo bolillo per questa preparazione, ma in mancanza di bolillos si può usare baguette o perfino pancarré tagliato a quadretti. Le fettine di pane sono pronte quando sono belle croccanti e di colore dorato.
Al momento di servire aggiungere prezzemolo tritato se gradito.
Strozzapreti di farina e brodo
1 settimana fa
5 commenti:
L'assaggerei volentieri...chissà che non riuscissi a vincere la mia repulsione per questo legume!!!!
Colgo l'oaccasione per farti tantissimi auguri
Un BUONO; FELICE; PROFICUO; APPAGANTE 2009
ivana
Ivana,
ti confesso che nemmeno a me piace l'odore delle fave mentre sono in cottura, però il sapore della zuppa una volta preparata mi piace assai.
In effetti la fava emana questo odore piuttosto penetrante, però una volta mescolati tutti gli ingredienti, si perde e rimane un gusto decisamente gradevole, almeno per me.
Grazie per la visita e gli auguri!
Tlaz
Comunicazione di servizio---personale!!!!!!!! (puoi cancellarlo e darmi la risposta da me, che io non pubblicherò!)
Ciao di nuovo!
Il blog merita attenzione...ti vorrei mettere nella mia scarna lista di blog amici, che considero davvero importanti, non per puro scambio di favori di click, che mi nausea, ma per meritata considerazione!!!
Ciaoo!!!
Prego, prego, non vorrai mica la mia autorizzazione scritta?!?! ;-)
Io avevo già provveduto perché, da amante della cucina tradizionale, ero curioso di saperne di più sulla cucina bolognese e il tuo blog è una miniera!
Ciao Ivana a presto!
o.k.!!!!
buona fine dell'anno!!!
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