Uno dei maggiori pregi della cucina modenese, con poche notevoli eccezioni, è la rapidità di esecuzione. Le ricette, quasi tutte di umile origine, non prevedono lunghe lavorazioni o complicati passaggi.
La stessa ricetta poi può incarnarsi in forme e nomi diversi, senza sostanziali modifiche.
È il caso ad esempio del bensone, in modenese bensón o nella bassa, belsón, che si può fare a partire dallo stesso impasto usato per i tortelli alla marmellata. Naturalmente, avendo a disposizione questo impasto, nulla vieta di preparare entrambi. Per una breve storia del bensone, vi rimando alle parole del Bellei, senza che io le debba rimasticare.
Ne ho approfittato quindi per fare, oltre al bensone, una trentina di tortelli al savór, nella variante da forno, non fritta. Il bensone si fa anche senza marmellata, anche se a me, non ha mai detto il granché nella sua versione minimalista, anche se, va detto, in questa forma è consuetudine intingerlo nel vino a fine pasto, anziché mangiarlo biút, cioè liscio o al naturale.
Vedremo anche se questa ricetta incontrerà i favori del mio amico Arrigo, ambasciatore della cucina modenese a San Francisco, il quale lamentava il fatto di non trovare una ricetta di suo gradimento.
Non sto a ripetere tutta la fola, la ricetta è la stessa data in precedenza per i tortelli, che sarà sufficiente per ricavare ben quattro bensoni di dimensioni analoghe a questo. Sarà sufficiente perciò prendere un quarto dell'impasto, stenderlo con l'aiuto di poca farina ad uno spessore di circa mezzo dito, cospargerlo eventualmente di marmellata di vostro gusto, tipicamente amarene o prugna, avvolgerlo e infornarlo per circa 35-40 minuti a 180 gradi. Il bensone ben cotto deve creparsi, lasciando fuoriuscire leggermente la marmellata.
A me i dolci con la marmellata piacciono quando quest'ultima non è presente in quantità esagerata, se no li trovo stucchevoli, ma ognuno faccia come preferisce, nel mio caso per un bensone si usano circa un quarto di vasetto di marmellata, cioè circa 100g. Personalmente trovo anche indispensabile dare un aiutino all'impasto per migliorarne il sapore. Se si fa la versione senza marmellata, sarei quasi obbligato a mettere nell'impasto un mezzo bicchierino di sassolino o di anicione oppure di marsala o di vino bianco secco. Se invece si opta per la variante con marmellata, ci sta bene la buccia di limone grattugiata o dell'essenza di arancio.
Strozzapreti di farina e brodo
5 giorni fa
2 commenti:
ho provato i tortelli, o raviole, ma naturalmente ci ho messo del mio... vedrai ;)
bello sto mega-strudel: comitiva-size?
;D
e che ci hai messo, il casu marzu??
:-D
attendo notizie! ;-)
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