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mercoledì 18 maggio 2011

Meglio la crostata di mango o quella di fragole e banana?

Siccome quelli di Google se la stanno prendendo moooolto comoda con il recupero della precedente ricetta dedicata alla pasca rasucita di Lilly, prematuramente e inopinatamente scomparsa da questo blog, per smaltire un po' di incazzatura mi sono buttato sulle crostate di frutta esotica e semi-esotica.


Niente di particolarmente impegnativo, ma di grande soddisfazione oculistica e gustativa. D'altra parte bisogna pur approfittarne quando la frutta è buona e la stagione invita, ché di crostata di frutta fresca a Natale nessuno sente la necessità.
E sperando che questa ricetta non scompaia nei recessi dei server di Google quando i suddetti si decideranno finalmente a resuscitare l'articolo fantasma.

Ingredienti per la pasta frolla:
250g farina tipo 00
150g zucchero
125g burro
1 uovo
1 tuorlo
2 cucchiai di liquore all'arancio o mandarino tipo cointreau
4g vanillina o 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un bel pizzico di sale

per la farcitura alla frutta:
1 mango maturo
2 fette di ananas fresco e maturo
mezza banana
altra frutta a piacere per decorare (mirtilli, lamponi, fragole)
succo di limone

oppure:
un cestino di fragole mature, circa 250g (o più se le mettete in verticale!)
una banana
succo di limone

per la crema al limone:
1 tuorlo
80ml latte
10g di farina
30g di zucchero
un pizzico di sale
il succo di mezzo limone

per la gelatina:
mezza bustina di gelatina (tortagel) seguendo le istruzioni sulla bustina (dimezzando le dosi, ovviamente)

Procedimento:
preparate la base di pasta della crostata. Ho utilizzato la stessa ricetta che uso sempre, con una sola variazione, al posto del vino bianco ho usato il cointreau. Sbattete l'uovo più il tuorlo extra con lo zucchero, la vaniglia, un grosso pizzico di sale e due cucchiai di cointreau. Aggiungete gradualmente la farina setacciata e il burro a temperatura ambiente, fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile, con il quale rivestite uno stampo a cerniera di circa 26cm, opportunamente imburrato e infarinato.


A differenza della crostata di pesche che feci tempo addietro e di quella mista con la marmellata, qui la frutta la mettete tutta dopo la cottura della base perché è frutta che rende meglio da fresca. Cuocete quindi la base e non vi preoccupate se si alza o si gonfia, la potete sgonfiare quando la tirate fuori con un po' di delicatezza.


Quando la base si sarà raffreddata, preparate la cremina al limone, che con la frutta fresca fa sempre la sua figura. In un pentolino sbattete il tuorlo con lo zucchero e un po' di vaniglia, aggiungete la farina e mescolate bene fino ad ottenere un composto liscio poi allungate con il latte un po' alla volta mescolando bene. Mettete a fuoco basso e mescolate continuamente per evitare attaccamenti. Appena accenna ad addensare, spegnete e versate il succo di mezzo limone mescolando rapidamente. Versate sulla base e distribuite uniformemente.


Dopo che si sarà raffreddata anche la cremina di limone siete pronti per la guarnizione. Qua sbizzarritevi come meglio vi pare, io non ho ecceduto con la fantasia, una volta sono rimasto sul classico fragola-banana, mentre la volta precedente era stato il turno del mango-ananas-banana-mirtillo. Se vi piacciono le crostate di frutta, credo non rimarrete delusi.



Come tocco finale si prepara la gelatina al limone. Basta mezza bustina di tortagel, a meno che non vi piaccia molto la gelatina alta due dita... La funzione della gelatina per me è sia quella di conservante che di dare stabilità ai pezzetti di frutta, poi confesso che mi piace quella puntina di brusco data dalla presenza del succo di limone. Per le istruzioni vi lascio a quelle ottime scritte sulla confezione :-)

Non vorremo mica reinventare l'acqua calda!

10 commenti:

Mary ha detto...

azz..che sfortunaccia..davvero non ti hanno recuperato il post?...un vero peccato...era un dolce bellissimo ed io mi sono salvata la tua ricetta ..meno male eh!
Le crostate sono un ever green piacciono sempre..con la frutta fresca poi sono il massimo ^_^
ciaoooo

Byte64 ha detto...

Mary,
se hai salvato il testo che avevo scritto, ti sarei gratissimo se me lo mandassi via email all'indirizzo cflav(at)tin.it

La cosa che mi fa arrabbiare è che io faccio SEMPRE il backup del blog, ma questa volta non ho fatto nemmeno in tempo.

Adesso ho ripreso la buona abitudine di farmi inviare una copia degli articoli via mail comunque, che avevo sospeso perché tanto figurati se Google può perdere i dati....

Ciao!

Mary ha detto...

Ho appena controllato ed ho salvato la ricetta con il procedimento e le immagini ma non il testo di presentazione ..che dici, te lo mando lo stesso?

Byte64 ha detto...

Ricevuto, grazie!
Poi se uno di questi giorni dovesse ricomparire l'originale, beh tanto meglio.

Ciao
Tlaz

Lilly ha detto...

Che ridere!Magari se la tengono perche era talmente buona e bella che la volevano solo per loro!Per rispondere alla tua domanda: tutte due!

Marineva ha detto...

Ciao Tlaz,
trovo che queste torte hanno un tocco di grazia femminile. Per le fragole non ci sono parole, sono un dono in questa stagione...però il mango col suo profumo d'incenso sa di paradiso. Voto per lui!

Byte64 ha detto...

Lilly,
grazie a Mary ho recuperato tutto il testo originale ingredienti+ricetta quindi posso ripristinare con poco sforzo la ricetta fantasma.

Meno male che hanno fatto sparire solo la ricetta, l'originale ce lo siamo pappato noi ;-)

Invece ho progetti faraonici per le crostate di frutta, devo solo trovare la frutta giusta.

Ciao!

Byte64 ha detto...

Marineva,
il tocco femminile è ben mimetizzato dalle mie mani pelose :-D

Non per niente mi ritengo il fondatore del circolo dei cuochi mannari dilettanti ^_^

Conto di fare qualche crostata veramente esotica in Messico, là sì che c'è da sbizzarrirsi con i colori sgargianti e naturali.

Ciao!

sergio ha detto...

Bella la tua vetrina di dolci.
Peccato che non si possa sentirne il profumo, ma con l'immaginazione olfattiva si può arrivare dapertutto.

Ps: esiste l'immaginazione olfattiva?


ciao.

Byte64 ha detto...

Sergio,
l'immaginazione olfattiva esiste eccome, assieme a quella gustativa.
Se ogni tanto mi concedo il lusso di inventare (o re-inventare...) qualche ricetta è proprio perché mi immagino certe combinazioni di odori e sapori.
Secondo me i grandi cuochi hanno un sacco di immaginazione olfattiva, se no sono dei bluff! Anche perché inventare ricette a caso è abbastanza antieconomico, poi magari ogni tanto capita di prendere un granchio, quel che s'immaginava non è quella gran cosa, ma in linea di massima l'immaginazione olfattiva e gustativa precede sempre la realizzazione.

A presto!

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