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domenica 30 novembre 2008

Gnocchi alla romana o almeno così credeva mia madre...

Quando mia madre preparava i gnocchi alla romana, per me era festa.
Non solo perché mi sono sempre piaciuti moltissimo, specialmente se ben abbrustoliti in forno, con quella deliziosa crosticina croccante, ma anche perché la fase del ritaglio era compito mio ed io prendevo la cosa molto seriamente.


La storia dei gnocchi alla romana è piuttosto controversa, tanto che si giunge a dubitare del fatto che i gnocchi a base di semolino siano i veri gnocchi alla romana. Insomma, sarà nata prima la versione con il semolino o con la patata? Ma soprattutto, cosa c'entrano l'una con l'altra, visto che in tutti i casi si parla di piatti diversi, conditi in maniera completamente differente?

Sia come sia, per mia madre i gnocchi alla romana erano questi qui e io, un po' per pigrizia, un po' non si sa perché, non li faccio così spesso come meriterebbero.
La prossima volta magari farò l'esperimento del pane grattugiato, così come riportato nella ricetta contenuta nel primo collegamento.

Ingredienti:
250g semolino
1 litro di latte
2 uova
75g di burro (circa)
noce moscata q.b.
sale q.b.
parmigiano reggiano grattugiato q.b.

Procedimento:
si inizia preparando la polentina di semolino, mettendo il latte con il sale e la noce moscata in una pentola idonea. Quando il latte comincia a bollire si versa lentamente a pioggia il semolino, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi. Dopo circa 5 minuti dovrebbe essersi formata una polenta piuttosto soda, spegnete e lasciate intiepidire. Approfittate di questa pausa per ungere la superficie di burro, così come le pirofile dove poi andranno sistemati i gnocchi. Quando l'impasto sarà tiepido, aggiungete 2 uova e due manciate di formaggio parmigiano e amalgamate il tutto per bene. A questo punto stendete l'impasto sulla superficie di lavoro fino ad ottenere una pastella dell'altezza di un dito.

Munitevi di uno stampino tondo e ricavate dei dischetti che poi sistemate pazientemente leggermente inclinati.

Spolverateli con altro formaggio e qualche ricciolo di burro e infornate per circa mezz'ora nel forno a 200 gradi.


Se la forma tonda vi dovesse venire a noia, potete anche usare formine più estrose, più sotto vedete che mi sono sbizzarrito ed ho perfino sfornato dei gnocchi alla messicana a forma di cactus...

Il passaggio nel forno trovo che sia assolutamente necessario, i gnocchi acquisiscono un sapore completamente diverso grazie alla gratinatura, al formaggio fuso e al burro.


Sono anche ottimi candidati per essere surgelati prima della cottura e tirati fuori quando si ha poco tempo a disposizione ma voglia di qualcosa di buono.

6 commenti:

Andrea ha detto...

Anche a me piacciono un casino questi gnocchi. Mia madre me li faceva circa una volta all'anno e anche per me era una festa. Questa ricetta è da incorniciare. Mi hai fatto venire nostalgia e voglia. La prossima volta che verrò in Italia, chiederò a mia madre di farmeli trovare pronti!
Si trova la farina di semolino qui in Messico? Non lo so, non ho mai chiesto, forse dovrei incominciare ad informarmi considerando il fatto che Perla, mia moglie, si applica molto bene in cucina. Magari mi può fare contento lei prendendo spunto da questo tuo dettagliatissimo post :)

Come sempre grazie!

Stai già pensando al menù di Natale?

Byte64 ha detto...

Ciao Andrea,
credo che potresti cercare "harina de trigo duro" da qualche parte, salvo poi macinartela fine fine usando un macinino da caffe' o qualcosa di simile.

Quest'anno devo assolutamente fare il panetun casalingo, inopinatamente rimandato dall'anno scorso e fare il bis del pandoro. Per l'epifania invece si prevede il remake della Rosca de Reyes.

Tempo variabile sulle rimanenti regioni.

Abbiamo trasmesso il bollettino gastronomico di Tlazolteotl.

;-)

Andrea ha detto...

Toglimi la curiosità e perdona la mia ignoranza... ma la farina di semolino è la normale farina che noi tutti italiani conosciamo ma più fine per la macinatura?

Se fosse così... la harina de trigo, la conosciamo già: Perla la usa spesso per fare torte di verdure e pizze :)

Byte64 ha detto...

Nein Andrea,
la farina che dici tu è quella comune di grano tenero, non va bene.

Devi cercare quella di colore giallastro, de trigo duro.
Poi la devi macinare più fina perché il semolino dicesi semolino in quanto più fine della semola.

Ho provato a guardare se trovavo qualcosa on line da farti vedere ma con scarsi risultati, però se vai in un supermercato fornito dovresti trovare qualcosa. Per capirci, con questo tipo di farina ci fanno la pasta anche in Messico, forse ne trovi addirittura qualche bustina della Barilla de Mexico!

Byte64 ha detto...

In realtà ho trovato industrie alimentari che lo fabbricano, ma non ho trovato nessun riferimento a prodotti in vendita al dettaglio.

Puoi sempre comprarne un vagone però!

;-)

Andrea ha detto...

Ah ecco me la ricordavo infatti più giallognola :)

Grazie per la spiegazione, cercherò allora semola di grano duro nei negozi specializzati.

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