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domenica 16 novembre 2008

Polvorones tradicionales mexicanos

L'influenza della cucina europea su quella messicana raggiunge probabilmente l'apice nella pasticceria, una categoria gastronomica sicuramente sconosciuta alle civiltà precolombiane, in cui la distinzione tra dolce e salato, tra pietanza e dessert, se mai sia esistita, poteva essere appannaggio solo delle classi privilegiate, non certo delle classi popolari.



Ma se anche il Huey Tlatoani poteva concedersi il lusso scegliere tra dozzine di piatti quel che più gli aggradava, non risulta che tra i piatti preferiti apparisse alcunché di analogo ad un odierno pasticcino.

La situazione ovviamente cambiò completamente con l'arrivo degli Spagnoli e dei missionari. Nel corso dei secoli, nei conventi delle suore , furono inventati vari piatti che ora formano il patrimonio gastronomico del Messico contemporaneo e che il Messico ha tentato perfino di far proteggere dall'Unesco, così com'è avvenuto in campo urbanistico o artistico, inutilmente almeno finora. Tra questi piatti di origine, come dire, ecclesiastica, bisogna ricordare il mole, i chiles en nogada, il rompope, giusto per dire i primi che mi vengono in mente.

Con l'arrivo dalla Spagna (e non solo) di emigrati che portavano con sé ricette e tradizioni locali, ma anche con l'impianto di colture sconosciute in precedenza, come quella del grano (trigo), entrarono a far parte della gastronomia messicana prodotti come il pane da tavola (bolillo) o dolci come il pan de huevo (pan de muertos) o la rosca de Reyes.

I polvorones perciò sono prodotti ottenuti a partire da prodotti locali secondo una tradizione ed un gusto prettamente europeo, tant'è che tuttora potete trovare ricette spagnole di polvorones che si discostano un po' da quelli messicani, anche se si capisce che l'origine è comune. Il termine polvorón inoltre sembra indicare un'intera categoria di dolcetti friabili per cui, se cercate, ne incontrerete di vari sapori e colori, con o senza mandorle, con o senza cacao e via elencando.



Per chi volesse farsi un'idea di come sia un polvorón messicano, posso dirvi che la consistenza è simile quella dei canestrelli, quei pasticcini friabilissimi e delicati ricoperti di zucchero a velo. Se non avete mai mangiato un canestrello, beh, vorrà dire che proverete prima i polvorones...

La ricetta è quella del mio libro preferito di ricette messicane, las fiestas de Diego y Frida, una miniera di ricette fantastiche, ma soprattutto autenticamente tradizionali.

Ingredienti per 24 pezzi circa:
450g farina tipo 0
150g strutto
150g burro
150g zucchero di canna chiaro (tipo il golden caster o il demerara)
2 bicchierini di rhum (vedi nota in fondo)
pizzico di sale



Procedimento:
sbattere lo zucchero con il burro e lo strutto a temperatura ambiente fino ad ottenere una crema. Aggiungere la farina e impastare bene, più si impasta meglio è. Aggiungere anche il rhum. Verrà fuori una pastella abbastanza liscia ma non compattissima.
Stendere la pastella in modo uniforme per ricavare dei cerchi con l'aiuto di uno stampino o di un bicchiere, se no potete anche fare delle piccole palle prendendo di volta in volta circa la stessa quantità col cucchiaio, poi le schiacciate delicatamente fino ad ottenere un disco direttamente sulla teglia che avrete ricoperto con carta da forno.

Infornare a 180 gradi per 20 minuti al massimo.
I polvorones devono rimanere abbastanza chiari e presentare solo qualche leggera screpolatura.
Una volta raffreddati si cospargono di zucchero a velo prima di servirli.


Per me sono deliziosi.

Post Scriptum: per chi volesse sperimentare una variante patriottica, può provare anche questa di polvorones con mais y tequila estilo Tlazolteotl.

Post Post Scriptum: mi fanno notare dalla Nuova Zelanda che loro i bicchierini non sanno proprio cosa sono, l'unica unità di misura è la pinta :-D
A beneficio dei kiwi, diciamo che un bicchierino italiano va inteso come medio caballito, al massimo un paio di cucchiai da cucina. Insomma, la funzione del liquore dev'essere quella di dare aroma e basta. Nel dubbio si può assaggiare, dopo aver mescolato il tutto si deve sentire un vago sapore, ma non deve essere predominante.

9 commenti:

Andrea ha detto...

Diventerò diabetico solamente a leggere le tue succulenti ricette!

Byte64 ha detto...

Mas vale morirse de pastel, que vivir de latas!

;-)

Anonimo ha detto...

Caro zio! Gracias por especificar lo del bicchierino :-) Ya los hice y quedaron bien ricos, experimente poniendole a la mitad de la masa cascara y ralladura de naranja y fue un exito. Gracias por la receta!!! Bravo i polvoroni!!! :-)

Byte64 ha detto...

¡Sobrinita, por fiiiin!

Gracias por el comentario y les recomiendo hacer muy seguido estas delicias de la Madre Tierra allá en Nueva Zelanda.

¡Hasta pronto!

Anonimo ha detto...

Hola que bello blog, voy a intentar hacerlos con mi marido a el que le encanta hacer pastelitos y todo eso de la pasticceria y cocinar. un grande abrazo desde la isla bonita (palermo)
arianne

Anonimo ha detto...

scusa non ho capito ma tu sei Italiano o Messicano ??

Byte64 ha detto...

Arianne,
bienvenida!
Italiano o Mexicano?

Italiano por nacimiento, Mexicano por amor.

Muchos saludos y hasta pronto Arianne!

Paola ha detto...

Hola!! Urgenteeeee!! A ver si estàs conectado... Me vinieron unas ganas enorrrrrmes de hacer polvorones, pero no tengo strutto... tengo margarina y mantequilla en el refrigerador... Puedo sustituir el strutto con alguna de esas cosas??? Gracias!!

Byte64 ha detto...

Claro que sí Paola, puedes hacer una mezcla de las dos.

Ciao!

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