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sabato 13 dicembre 2008

Panforte di Siena

Potrei definire storica questa giornata perché grazie alla ricetta di Laura, attribuita alla fantomatica signora Merciai, oggi è stato infranto un tabù che durava più o meno da 40 anni, cioé da quando assaggiai per la prima volta il panforte di Siena e fu subito amore a primo morso. Peccato che Laura non abbia raccontato chi sia la signora in questione, questa benefattrice degli estimatori del panforte di tutto il mondo. Laura, attendiamo notizie!


Dopo aver scandagliato i molteplici recessi di Internet ed aver confrontato almeno 8 ricette, soppesato gli ingredienti, munito di frutta candita fresca appena acquistata e di molto ottimismo, ho partorito anche io l'oggetto del desiderio e l'assaggio è stato assolutamente liberatorio: habemus panfortem!
Il sapore addirittura meglio delle mie migliori aspettative, anche se magari a Laura la versione con le spezie non piace, mentre io l'adoro.

Per chi volesse saperne di più sulle origini di questa prelibata specialità, pare che l'antenato medievale del panforte sia stato un pane speziato al miele. Curiosamente il panforte è stato appannaggio per secoli di una ristretta cerchia ecclesiastica, per cui, da autentico buongustaio laico, non mi resta che plaudere alla breccia di Porta Pia gastronomica che ci fece finalmente conoscere questa squisitezza.

Le dosi della mia ricetta sono in funzione del diametro del mio stampo, a metà tra i due usati da Laura.

Ingredienti:
450g di mandorle (non pelate)
360g di frutta candita fresca (160g di cedro, 100g di arancia, 100g melone)
200g di farina tipo 0
200g di zucchero a velo (si prende quello semolato e si macina fine)
200g di miele d'acacia
mezzo cucchiaino raso di zenzero in polvere
un cucchiaino raso di cannella macinata
mezzo cucchiaino raso di chiodi di garofano macinati
mezzo cucchiaino raso di pepe nero macinato


Procedimento:
Per prima cosa conviene preparare la tortiera apribile.
Se avete l'ostia, dovete rivestire il fondo e le pareti, altrimenti fate come me, imburrate e infarinate, il panforte si staccherà senza nessun problema.
Come secondo passo tagliate grossolanamente la frutta candita a dadi, poi unitela in una zuppiera capace alla farina, alle mandorle e alle spezie. Mescolate bene questi ingredienti eterogenei che poi verranno legati dallo sciroppo. Per preparare lo sciroppo è sufficiente versare in un pentolino lo zucchero a velo, il miele e due-tre cucchiai d'acqua. Scaldate e mescolate finché non comincia a fare la schiuma, a quel punto spegnete e versate nella zuppiera dove ci sono gli altri ingredienti. Mescolare energicamente perché tende un po' ad indurire. Quando avrete ottenuto un composto ben amalgamato, basta qualche minuto, versate nella tortiera e pareggiate alla meglio la superficie, facendo pressione in modo che il panforte risulti uniforme.
Per queste dosi ho usato uno stampo apribile da 20cm di diametro per ottenere un panforte alto un po' più di due dita.

Infornate a 170 gradi per circa 35 minuti, minuto più, minuto meno, dipende anche dall'effettivo calore del forno. Quando la parte superiore avrà un colorito marroncino chiaro, toglietelo dal forno e lasciatelo raffreddare per un paio d'ore almeno. Una volta tolta la cerniera, spolverizzatelo di abbondante zucchero a velo.


Un'esperienza sublime per un cultore del panforte senese in contumacia.
Adesso mancano all'appello i ricciarelli e poi sarò pronto per richiedere la cittadinanza senese onoraria ;-)

10 commenti:

Laura ha detto...

Eccomi! Ti è venuto benissimo! Anche l'altezza è perfetta.
Bravo, bravo.
A te sarà venuto anche più buono del mio perché le mandorle e i canditi che trovi in Sicilia sono sicuramente migliori di quelli che compro io al supermercato in Toscana.
Io non amo molto parlare, l'avrai capito anche da solo.
Vuoi sapere chi è la signora Merciai?
E' un'amica di famiglia. Io e sua figlia abbiamo vissuto insieme la nostra adolescenza.
L'ho sempre chiamata così: signora Merciai.
Le racconterò il successo che ha avuto la sua ricetta.

Adesso devi fare i ricciarelli. Se vuoi, ho un'ottima ricetta anche per quelli.

Se poi vuoi strafare, fai anche i cavallucci. Anche questi sono dolci tipici toscani che non tutti i toscani conoscono. E' una vecchia ricetta infatti questi dolci sono più apprezzati dalla persone anziane.

Hai visto che hai fatto? Da quanto sono contenta del tuo successo... ho chiacchieratoooooo!!!
Ritorno al mio blog. Ciao

Byte64 ha detto...

Laura!
Grazie per i complimenti, tutto merito tuo e della signora Merciai a cui manderai anche i miei modenesi ossequi.
A canditi siamo pari, perché io non sto in Sicilia, bensì in Emilia...
Però li ho assaggiati dopo averli comprati ed erano ottimi, forse non avevano ancora preso la residenza... ;-)
Mi fa piacere che ti sia anche uscita la favella, è così carino sapere gli aneddoti legati alle ricette, anzi, io se non ho un aneddoto da raccontare, quasi quasi non mi ci metto neanche a pubblicare una ricetta.
Scalda bene la ricetta dei ricciarelli che poi passo a leggere!

Un salutone,
Tlaz

Laura ha detto...

Sarà fatto signor modenese!

Andrea ha detto...

A volte i tuoi posts sono come una scatola piena di ricordi e sapori...

Per la mia email prendi il nome del mio blog senza spazi ed aggiungi la chiocciolina con yahoo.it :)

A presto!

Milla ha detto...

Tlazzino è una meraviglia
Grazie a te e Laura per la splendida ricetta
Io penso opterò per la versione con le spezie
Bravi

Byte64 ha detto...

Ciao Milluz,
bentornata!

Facci sapere come va l'esperimento!

Tlaz

ivana ha detto...

Davverro infaticabile ed erudito ricercatore di ricette, un plauso sentito anche da me....Bravoo!!!!
Non lo affronto neppure con il pensiero un dolce del genere...magari si fa una corsa in quelle terre e lo si gusta tranquillamente in oziosa atmosfera godereccia!!!
Per la patona, io mi sono convertita alla versione sottile, croccantina e penso di preferirla, mi fa dimenticare la, a volte, pesante, umida consistenza della patona di casa nostra!!!
Poi c'era la versione dei poveri e quella dei ricchi!
Ciaooooooo!!!!

Byte64 ha detto...

Ivana,
ma alla fine credevo fosse più impegnativo, invece si fa abbastanza alla svelta, niente a che vedere con pandori e panettoni, come si dice dalle nostre parti, l'è tôta discesa... :-)

Oh, se c'è da gozzovigliare, io non mi tiro indietro eh!

Ciao

ariarossa ha detto...

che meraviglia Tlaz!!!

Byte64 ha detto...

Dai Aria,
se ti piace il panforte, te lo consiglio, e' facile, in meno di un'ora si fa tutto e non e' per nulla difficile, se tutte le ricette fossero cosi' semplici e gustose...

Ciao!

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