Nonostante abbia letto e riletto il mio libro di ricette messicane preferito, che tra l'altro è una miniera di aneddoti di prima mano sulle vicende di Frida Kahlo e Diego Rivera, ogni tanto mi accorgo di qualche ricetta passata inspiegabilmente inosservata, come ad esempio questa del flan de piñones, cioè il budino di pinoli, una vera goduria per il palato, sempre che vi piacciono i pinoli naturalmente.
In effetti mi ha sempre stupito la presenza dei pinoli nelle ricette messicane perché non ricordo di aver mai visto pini marittimi in Messico, eppure è un ingrediente tutt'altro che sconosciuto.
Deciso a scoprire il mistero, mi sono imbarcato sul web armato di google e dopo un po' di tentativi a vuoto ho cominciato a dipanare la matassa.
I piñones messicani sono i frutti del pinus edulis, una conifera diffusa in quel che fu Messico fino al 1847 e anche oltre, ma che ora si trova prevalentemente nello stato di Chihuahua per rimanere dentro i confini ufficiali, mentre i pinoli italiani sono frutti del pinus pinea. In effetti i pinoli messicani hanno un colore più rosato, però il sapore è praticamente identico.
Curiosamente pare che la scoperta dei pinoli messicani come alimento sia da attribuire a Álvar Núñez Cabeza de Vaca, uno dei personaggi piú notevoli nella storia dei cosiddetti conquistadores.
La cronaca delle avventure di Cabeza de Vaca, naufragato nell'odierno Texas nel 1528, è assai interessante perché racconta costumi e usanze dei popoli nativi che incontrò, nel bene e nel male, nei numerosi anni che passò alla disperata ricerca della strada per tornare in Messico, dove giunse nel 1536, dopo otto anni di peregrinazioni, prigionia, fame e malattie.
Tra gli alimenti che fu costretto a sperimentare per sopravvivere pare ci furono i pinoli, peraltro già noti ai nativi americani.
Ingredienti:
180g di pinoli
125g di zucchero
2 uova intere
4 tuorli
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 scatola da 170g di latte condensato non zuccherato
1 tazza di latte
per il caramello:
100g di zucchero
qualche goccia di limone
Procedimento:
per prima cosa conviene mettere sul fuoco una pentola d'acciaio piena d'acqua a metà in cui poi avverrà la cottura a bagnomaria nel forno. Mi raccomando non usate pentole con parti in plastica.
Macinate quasi tutti i pinoli (il resto teneteli per guarnire) fino a renderli farina, poi sbattete le uova ed i tuorli con lo zucchero e la vaniglia. Se il latte condensato fosse già zuccherato dovrete calare la dose di zucchero di 25-50g.
Infine aggiungete il latte condensato e la tazza di latte fresco.
Per ultimo unite la farina di pinoli, amalgamando il tutto. Poi prendete 4 cucchiai di zucchero e metteteli in un tegamino con qualche goccia di limone. Scaldate a fuoco medio e quando lo zucchero si sarà sciolto ed avrà raggiunto un colore ambrato, iniziando a fare la schiuma, spegnete e versate in uno stampo in grado di contenere almeno un litro di volume. Fate scorrere rapidamente il caramello su tutti i lati perché tenderà ad indurirsi subito, nel caso potete liquefare il caramello riscaldando lo stampo sul fuoco per qualche istante.
Versate il composto nello stampo, mettete lo stampo dentro alla pentola d'acciaio con l'acqua bollente e infilate tutto in forno a 180 gradi per 40-50 minuti.
Il flan sarà pronto quando infilando uno stecchino uscirà asciutto.
Lasciar raffreddare a temperatura ambiente e poi mettere in frigo per qualche ora. Per sformarlo basta immergerlo per un minuto in una pentola con acqua bollente. Mettete sopra il piatto da portare e poi girate sotto-sopra rapidamente.
Guarnite con i pinoli messi da parte, cosa che io mi sono ricordato di fare solo dopo aver fatto le foto... :-) mica per niente sono più pasticcione che pasticcere.
Post Fotum:
Biscottini alla Saba
1 giorno fa
18 commenti:
Deve essere buonissimo.
con 180 grammi di pinoli ti costa un botto però... o no?
Ciao Laura,
eh, una bella sollevata, a meno che uno non abbia un bel pinus pinea sotto casa!
Giusto una trentina di anni fa tornai da Pineto degli Abruzzi con un sacco di yuta con dentro 40 chili di pinoli da sgusciare, mio nonno impiegò quasi 2 anni a smaltire l'arretrato a forza di martello... :-D
Per me è chiarissimo come mai costano tanto!
Sicuramente si può fare una variante più economica usando metà mandorle o solo mandorle.
Oppure la variante con il cocco, che volevo fare prossimamente.
A presto!
Certo ma non sarebbe la stessa cosa... magari provo con mezza dose.
Mi puoi dire quanto contiene la tua tazza? Grazie
Quel flan ti è venuto perfetto! Bravo!
Quasi 3 anni fa raccolsi nella via Appia a Roma, dei pinoli, insieme ad amici. Anche per me diventò chiarissimo in quel momento perché risultano così costosi i pinoli. :D Si apprezza meglio il lavoro che si ha fatto, no?
La storia di Alvar Nuñez è davvero incredibile, da non credere... Arrivò perfino qui in Argentina, fu dei primi europei a vedere e descrivere le Cascate dell'Iguazú.
Muchos saludos, y me robo una cucharada de ese flan,
Marcela
@Laura
la mia tazza contiene 125ml circa (millilitro più, millilitro meno).
@Marcela
Sì su wikipedia mi pare ci sia la foto della targa che lo ricorda proprio a Iguazú.
Ma in Argentina che piñones si usano? quelli del pinus edulis o del pinus pinea?
buonissimo il budino, mio marito un giorno mi portò un sacco pieno di pigne, le ho bruciate quasi tutte nel caminetto, una fatica era aprirle!!! forse sperava che io mi applicassi sulla raccolta dei pinoli! preferisco comprare i pinoli, un abbraccio
Ti ringrazio
@Carmen,
se non altro sarà uscito un buon profumo dal camino ;-)
@Laura
la riprego :-)
180 grammi di pinoli stanno tra i 7-9 euro, a conti fatti.
Ciao Fl.
mi ha incantato, io che non faccio mai dolci al cucchiaio!
Per i pinoli soprassiedo, naturalmente, non mi appartengono e temo sempre le ferali allergie di qualcuno, e non azzardo!
Ho sempre le mie nocciole di riserva e le mandorle dolci!
Ciao!!!
Ivana chéra,
adesso che mi ci fai pensare avrei proprio delle nocciole da impiegare, quasi quasi mi fai venir voglia di fare un bel budino di gianduia!
Noi a quanto pare di allergie alimentari non ne abbiamo o comunque niente di talmente serio da costringerci a rinunciare.
Ciao!
capperi che aspetto godurioso.
Mi sa tanto che questa te la rubo ;-)
Sibbbbì,
guarda che poi vengo a controllare e se non hai rubato niente m'incacchio!
:-DDDD
TLAZ! A ver cuando me sale un flan como este, Mmm Mmm! me quedo con esta receta me encantan los piñones. Gracias! Luego te cuento. CIAO!
No había leído todo el post, me fui directamente a la receta. La verdad da gusto leer una entrada con algo de historia y de investigación. Aqui el precio de los piñones está por las nubes, yo no sabía que los hay mexicanos. Si fueran importados serían incomprables (o tal vez lo son, quien sabe,pero son caros) Gracias por el reportaje. ciao!
Tlaz, no le entiendo como lo cocinaste :( ni en la traduccion automática,(no hago mas que reirme jajajaj :)) Por favor dime como lo cocinas, quiero que me salga bonito y bien hecho. GRACIAS!
Nora,
hacer flan es mas fácil de lo que parece.
Enciende el horno a 180 grados.
Calienta una cacerola llena a mitad de agua, ahí tendrás que poner el molde, entonces escoge una que se pueda meter al horno, que no tenga partes de plástico.
Mientras tanto, pon 4 cucharadas de azúcar y unas gotas de limón en una cacerola a fuego medio, hasta que el azúcar no empiece a fundir, SIN QUEMARLO. Cuando empieza a tener un color rojizo está listo. Vértelo en el molde y dale vuelta por todos lados.
Bate los huevos con el azúcar, hasta cuando la crema quede bien lisa. Luego agrega la vainilla, la leche evaporada y la leche normal, por últimos los piñones hechos harina. Verte todo en el molde, pon el molde en la cacerola con agua recien sacada de la lumbre y metela al horno 40-50 minutos.
Luego prueba con un alambre para ver si está listo y si sale limpio lo sacas y lo dejas enfriar varias horas y luego en el refrigerador por dos horas antes de servirlo.
Sácalo del molde metiendolo otra vez en agua caliente por 1 minuto, lo tapas con un plato y rápidamente lo pones cara abajo y lo sacudes hasta que no se cae en el plato (a mi se me despega casi siempre al primer intento).
Si tienes dudas me preguntas, ok?
Grazie per questa ricetta, io vada pazza per i Flan....lo provero'!
Stefania
Stefania,
bisogna ringraziare soprattutto Frida Kahlo che teneva questa ricetta tra le sue preferite, se no non l'avrei mai scoperta.
Ciao!
Posta un commento