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domenica 27 febbraio 2011

Tlazzenstrudel - Strudel per indecisi

Non avete ancora deciso se vi piace di più lo strudel classico o quello ai frutti di bosco? Allora il Tlazzenstrudel fa per voi, infatti non c'è scritto da nessuna parte che non si possa fare un incrocio virtuoso tra le due versioni.

Lo strudel non mi piace sempre, preferisco quello con la pastina sottile e piuttosto salata, trovo la versione con la pasta frolla troppo ricco e quello con la pasta sfoglia per qualche motivo imponderabile non mi convince. De gustibus... Armato di queste sane convinzioni mi sono messo a cercare un po' di ricette e ho preso come ricetta base per la pastella quella che segue. Per il ripieno mi sono ispirato alla medesima ricetta, sebbene poi abbia eliminato l'uvetta e il pangrattato in favore dei mirtilli sciroppati, perché m'andava così.
E come tocco finale, cottura nel forno a legna, reduce da una pizzata tra amici.

Nella mia ignoranza credevo che lo strudel fosse originario dell'Alto Adige, invece pare abbia dei natali mediorientali e sia stato entusiasticamente adottato nell'impero austroungarico a furia di combattere li Turchi. Evidentemente una volta i bottini di guerra non erano solo beni preziosi, ma anche succulente ricette di cucina!

Ingredienti:
per la pastella
250g di farina tipo 0
50ml di acqua tiepida
50g di burro
30g di zucchero
1 uovo
una presa di sale

per il ripieno
700g circa di mele renette
125g di mirtilli sciroppati
100g di zucchero semolato
75g di burro fuso
50g di pinoli
succo di mezzo limone
scorza di un limone grattugiata
cannella q.b.

Procedimento:
per prima cosa preparare la pastella mescolando la farina, lo zucchero, il sale e impastando con il burro a temperatura ambiente, l'acqua tiepida e l'uovo, fino a ottenere una massa liscia e morbida (circa 7-8 minuti nell'impastatrice alla velocità minima). Fatto l'impasto, lo si lascia riposare ben coperto per un'ora o più. Nel frattempo potete preparare il ripieno sbucciando le mele, delle mele renette nel mio caso, bagnandole con succo di limone per evitare che diventino subito scure. Tagliate le mele a pezzetti, mescolate con lo zucchero, i mirtilli sciroppati scolati, la scorza di limone grattugiata. Infine prendete l'impasto e stendetelo molto sottile, eventualmente aiutandovi con un velo di farina per evitare che si attacchi. Fondete il burro e ungete la superficie, la rimanenza mescolatela al ripieno.
La cannella potete aggiungerla per ultima dopo aver distribuito il ripieno (vedi foto). Se vi piace molto la cannella spolverizzatela su tutta la superficie senza badare a spese.

Successivamente dovete arrotolare a mo' di salsiccia lo strudel, cercando di evitare rotture della sfoglia e poi trasferirlo in una teglia foderata con carta da forno perché sicuramente durante la cottura uscirà del liquido (cosa puntualmente avvenuta con conseguente trasformazione del liquido in caramello buonissimo ma durissimo!).
Si inforna a 250 gradi per almeno mezzora, eventualmente abbassando la temperatura a 220 dopo i primi 10 minuti e poi a 200 dopo altri dieci, fino ad ultimare la cottura.
Dico ciò perché nel forno a legna la temperatura non rimane costante ma tende ad abbassarsi se non viene alzata con l'immissione di nuova legna o di nuovo carbone.

Per decidere se la cottura era ultimata sono dovuto andare a naso, un po' perché dopo 30 minuti a oltre 200 gradi, la pasta è quasi certamente cotta, un po' perché la superficie era di color ambrato uniforme, dopo aver girato la teglia di 180 gradi a metà cottura, e il caramello fuoriuscito iniziava ad inscurirsi troppo.

Lo strudel, come quasi tutti i dolci a base di mela, per me va mangiato freddo e, se ci riuscite :-P, il giorno dopo perché il sapore ne guadagna. Lo zucchero a velo sopra è assolutamente ad libitum.

10 commenti:

Lilly ha detto...

Questo e decisamente lo strudel che fa per me.
Ps: non ho dimenticato la tua amata Mantova.

Byte64 ha detto...

Lilly, ma io non ho fretta, mi siedo sulla riva del "grande fiume" e aspetto il resoconto fotografico.

Piuttosto, quando sarà stagione bisognerà provare le altre varianti, con le pesche e i lamponi, una combinazione che adoro.

Ciao!

Lilly ha detto...

Chi sa come sarrai deluso.Avevo in mente il riso mantovano, come ricetta.Un piatto buonissimo cucinato dai nostri amici di Mantova.

Byte64 ha detto...

Lilly
e perché mai dovrei rimanere deluso?
Io son ben felice che ti sia piaciuta una ricetta mantovana (o messicana o modenese o di qualunque parte sia) e siccome so che sei pure bravissima cuoca, non temo proprio di rimanere deluso, anzi.

Ciao!

mely ha detto...

Me encanta el strudel. Bueno todo loq ue tenga manzanas.:) Esta es una receta que una chica que tiene un blog en Autria compartio de la receta de su abuela. Esa es la que uso desde que la publico.

Este es el enlace:

http://tschoerda.blogspot.com/2007/04/apfelstrudel.html

La masa se estira muy delgadita, como dice ella puedes leer el periodico aun con la masa arriba.

Saludos,

Mely

Mary ha detto...

Ecco uno strudel che mi piace ^_^
prima o poi lo dovro' fare in quanto il marito me lo richiede ed io ancora non l'ho accontentato..questo me lo segno!
Ciao e buon inizio settimana :)

Byte64 ha detto...

Mely,
es una receta bastante parecida, a pesar de que no lleva huevo en la masa.
Por alguna razón la chica le pone menos manzanas.

Gracias!

Byte64 ha detto...

Mary,
quel povero marito a cui prepari tutti quei manicaretti, chissà come soffre senza strudel, mi sembra di vederlo!

;-)

Ciao!

Mary ha detto...

Soffre, ohhhh se soffre ...soffre al punto che da qualche giorno ha deciso che pranza solo con un'insalata (al ristorante aziendale)..pero' la sera non la vuole l'insalatona (a casa)...
Ciao :)

Byte64 ha detto...

Oh, ti confesso che ci fu un tempo in cui pure a me toccava la mensa aziendale ed era arduo scegliere, si finiva per puntare sempre su quelle cose che il cuoco, nonostante l'impegno, non aveva potuto peggiorare più di tanto :-D

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