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domenica 15 febbraio 2009

Gnocco fritto modenese? No, bathura del Punjab!

C'è un sottile filo d'unto che unisce due posti geograficamente e culturalmente assai distanti come Modena e il Punjab (che si pronuncia pangiab). Separate da circa 5700Km in linea d'aria, sempre che Google Earth non menta, queste due località sono idealmente accomunate dal tasso di colesterolo a causa di una succulenta ricetta in comune, che, fra l'altro, in entrambe i luoghi funge da antipasto o da sfizio.

Non mi meraviglierei quindi se qualche immigrato indiano, tra i tanti che lavorano soprattutto nel settore agricolo nella bassa modenese, scorgendo su una tavola del gnocco fritto esclamasse: bathura! Come dargli torto?

Chissà se a questo punto il sindaco Giorgio Pighi, commosso dalla casuale scoperta, vorrà cogliere questa opportunità per chiedere il gemellaggio con Lahore.

Questa singolare coincidenza gastronomica è emersa guardando un video del mio cuoco indiano preferito, Sanjay Thumma, che i fans più sfegatati di questo blog ormai conoscono già da tempo.

Ovviamente la ricetta è molto simile, ma non identica, l'unica differenza sostanziale è data dalla presenza dello yogurt, che però è presente in quantità tutto sommato ridotta, per cui il sapore finale risulta molto vicino a quello del gnocco fritto e io sarei pronto a scommettere che il modenese medio difficilmente si accorgerebbe della differenza.
Inoltre, da quanto lo strutto è stato bandito dai più per essere sostituito dall'olio d'oliva come ingrediente di base e da qualche olio di semi per la frittura, le differenze nel sapore si devono essere ulteriormente ridotte.
Insomma, la cucina modenese, con buona pace del ministro Zaia, si stava hindustanizzando ancora prima che arrivassero indiani e pachistani.


Interessante a livello di "trucco" l'utilizzo di due cucchiai di semolino nell'impasto, sembra che questo renda più fragrante il bathura. Notevole anche l'altra tecnica da utilizzare a man bassa per evitare attaccamenti della pastella al piano di lavoro, che va leggermente unta d'olio e in effetti la pastella si tira a meraviglia.

Ingredienti:
due tazze di farina tipo 0 (circa 500g)
due cucchiai di semolino
due cucchiai di yogurt bianco non zuccherato (circa 60ml)
un cucchiaio di olio d'oliva
mezzo cucchiaio di lievito istantaneo (non vanigliato)
mezzo cucchiaio raso di sale
mezzo cucchiaio di zucchero
acqua o latte q.b.
olio di semi per friggere (circa un litro)

Procedimento:
la pastella va lasciata riposare per almeno un paio d'ore, quindi sappiatevi regolare sui tempi. Si mescolano assieme la farina, il semolino, lo zucchero, il sale, il lievito istantaneo e poi lo yogurt e acqua o latte un po' alla volta, fino ad ottenere un impasto piuttosto duro. A quel punto si aggiunge un cucchiaio d'olio, si incorpora sommariamente e si lascia riposare la pasta coperta per un paio d'ore. Questo tempo di riposo è molto più breve nel caso del gnocco modenese, dove tra l'altro a volte si usa una minima dose di lievito istantaneo oppure acqua gassata.
Trascorso il tempo, quando i commensali sono già a tavola, si stende il bathura in dischi di circa 15 cm di diametro e alti 4-5 mm, partendo da una pallina di pasta grande più o meno come una prugna, quindi si friggono immediatamente in olio ben caldo.
Se siete stati bravi, si gonfieranno a pallone, avendo cura di tenerli immersi nell'olio per qualche istante con il mestolo. Se non si gonfieranno a pallone, vorrà dire che avete reinventato le crescentine bolognesi... :-D
Girate i bathura non appena avranno assunto un colorito roseo e scolateli per bene.
Sono da mangiare caldi, proprio come il gnocco fritto, cosa che i commensali oggi non si sono fatti ripetere due volte, in attesa del biryani di agnello.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Tlaz...ke rico! Sai che nel sud dell'India (da Mumbay fino a Chennai e Madurai)c'è una cosa molto simile chiamata 'poori'...perfetta per collazione o negli snack del pomeriggio...si mangia rigorosamente per strada...
que ricooo!!!

Byte64 ha detto...

Paisana,
sì, il poori assomiglia, ma credo sia fatto tutto con farina di semola o così mi pare d'aver capito.

Se vai sul sito del cuoco indiano, c'è pure il video del poori.

Ciao!
Tlaz

Anonimo ha detto...

è farina di riso e di garam (una specie di legume).... ma è lo stesso buonissimo....
ay dios mio que rico es comer....y no engordar, dijo el otro...jajajaja

bacio!!

Byte64 ha detto...

Paisana,
aqui te dejo la direccion del video del poori.

Por lo que veo Sanjay le echa semolina y tantita harina de trigo en los poori. La "harina" de lentejas la usa para hacer dosai que es como tortilla delgadita. Ese tipo de tortilla la comì muy rica en San Francisco hace pocos meses en un restaurante de Mission District que se apellidaba justamente "Dosa".

Hasta pronto!

Anonimo ha detto...

grazie!!

Anonimo ha detto...

ya vi el video del puri..que en realidad es la receta del puri que se usa para el pani poori: el poori de agua (pani en hindi significa agua), la "tangy water" de la que habla, este es un "street food" de Mumbay ... en Tamil Nadu, el poori para el desayuno se hace con harina de arroz y de dhal...
gracias por pasarme el link ...esta con ganas..
saluditos...
Raq

Byte64 ha detto...

Paisana,
cuando te animas a viajar a Bologna con tu marido vamos a comer al restaurante hindu.
Esta caro ese lugar pero de vez en cuando vale la pena, te lateee?

Anonimo ha detto...

Ke lindo paisano...gracias por la invitacion...pero si vamos para alla...es para comer autentica comida mexicana...jajajaj
la comida hindu la dejamos para la siguiente vuelta a la india...sabes? uno de mis hermanos vive alla..y ya van un par de veces que vamos a india y nos estamos por alla dos o tres meses, de alli la experiencia en la cocina hindu.
pero dejame organizarme...y nos dejamos venir por tus rumbos...
gracias!!

Anonimo ha detto...

ehh ma sono da provare entrambi! non ho mai mangiato lo gnocco fritto, né la bathura del Panjab, é grave? ;-)
Ti rispondo qui, the Blue Elephant c'é ancora, parecchi anni fa sono stata in un Thai restaurant da quele parti, adesso non riesco a ricordare il nome, ma mi sa che era proprio il Blue Elephant, prima che gli rifacessero il look.

Byte64 ha detto...

Pues, así parece, casi estamos listos para la siembra, si vienes antes de que estén maduros los tomates verdes, tendrás que conformarte con la cochinita o una parrillada estilo "los parados", con unos chilitos serranos toreados y salsa verde de pura lata "La Costeña" :-D

Byte64 ha detto...

Ciao Kiki!
E tu prova, mi sa che a Londra, se cerchi bene, trovi qualche espatriato che fa il gnocco fritto e le crescentine (che magari chiamerà tigelle...).
Il blue elephant era caro arrabbiato, c'erano altri ristoranti thailandesi ottimi e meno costosi, uno dei miei preferiti era il Busabong Tree in Cheyne Walk.
Purtroppo le mie recensioni arrivano con dieci anni di ritardo, ma immagino che molti dei posti che frequentavo esistano ancora.

A presto!

Anonimo ha detto...

Se si lascia riposare almeno un paio di ore perchè il lievito istantaneo? :-/


p.s. dovequando dice che domani non devi uscire di casa ;-)))))

Byte64 ha detto...

mah, buona domanda, forse c'è qualche fermentazione in atto per via dello yogurt, oppure chissà...
Sono varie le ricette dove si consiglia di lasciar riposare la pasta o la pastella anche in assenza di lievito.
In ogni caso tu puoi provare senza far riposare e se viene uguale avremo scoperto una scorciatoia! :-)

Dici che arrivi ancora caldo il pacco?

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